Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
XX
L'edificio, dalle elaborate linee architettoniche, sorge all'angolo tra le vie G. Rossini (già Contrada della Posta) e Trento (già Contrada dei Carradori). L'affaccio principale prospetta via G. Rossini. Sette eleganti paraste di ordine gigante, decorate da motivi a rilievo di carattere floreale e zoomorfo, ne scandiscono la parte centrale coprendo in altezza due piani (il primo e il secondo). All'animazione di facciata concorrono inoltre finestre e porte-finestre coronate da timpani triangolari, cornici marcapiano, mensole a voluta, nonché riquadri su cui campeggiano leoni alati scolpiti a bassorilievo. Le specchiature sono collocate sotto il davanzale delle finestre, che ne risultano cosí abbellite. Al primo piano, inoltre, la presenza di un grande poggiolo dalla ringhiera in ferro battuto. Tali elementi sia testimoniano la scelta di rinnovare, interpretandola, la migliore espressione del neoclassicismo urbano, sia costituiscono un indubbio simbolo dell'intraprendenza commerciale dei committenti del palazzo. Lo stabile fu infatti per lungo tempo - fino al 1898 - residenza effettiva dei conti Galatti. La famiglia, di origine greca, giunse a Trieste dalla lontana isola di Chios attirata dalle prospettive commerciali offerte a quel tempo dal Porto franco. L'abitazione sorse sui fondi contrassegnati dai numeri 807, 881, 882 pertinenza dell'allora Commendatore Giuseppe Muratti che, dalla famiglia Rossetti proprietaria dell'immobile a partire dal 1782, ereditò uno stabile piuttosto fatiscente. I lavori di costruzione non principiarono antecedentemente al 1883. Il palazzo fu quindi ceduto il 18 aprile 1883 ai fratelli Costantino e Stefano Galatti per un ammontare complessivo di 240.000 fiorini. Peraltro il primo progetto di Casa Galatti risale al 1850 ed è opera di Andrea Seu, capomaestro muratore. Tuttavia, nonostante l'approvazione del Magistrato Civico competente, il progetto non venne realizzato: mancò l'assenso di Anna Apostolopulo Carciotti e di Maria Carciotti Omero che possedevano gli edifici confinanti. Tra il primo e il secondo piano è visibile una lapide commemorativa. Voluta da Giuseppe Caprin, in memoria della morte di Domenico Rossetti avvenuta nel 1842, vi si legge: MDCCCXCII / in onore/ di/ Domenica Rossetti/ vissuto alla patria/ qui morto nel MDCCCXLII/ il Municipio. In realtà l'iscrizione tende a creare degli equivoci: induce infatti a credere, erroneamente, che l'illustre cittadino triestino sia morto proprio in quello stabile. Rossetti invece si spense nella casa di sua proprietà in seguito demolita. Trasferitasi a Vienna, la famiglia Galatti continuò a rimanere in possesso dell'immobile fino al 1979, anno in cui lo cedette all'ing. Sergio Zini.
Fabbricato a pianta quadrangolare con corte interna, disposto a completamento di un isolato del Borgo Teresiano. Tipica disposizione su quattro livelli continui fuori terra più attico. I tre affacci presentano una composizione architettonica omogenea in stile neoclassico di seconda metà ottocento: il piano terra, un tempo destinato a magazzino di merci portuali ed ora prevalentemente ad attività commerciali al dettaglio, è caratterizzato da un alto basamento a bugnato, il primo e il secondo piano da un balcone centrale, l'ultimo livello di coronamento da fori finestra di dimensioni ridotte ed attico centrale. Strutture verticali in muratura portante di arenaria; solai e strutture di copertura in legno. In corrispondenza dell'ingresso su Via Trento 1, scala a tre rampe del tipo appoggiato su putrelle metalliche, con tromba centrale; in corrispondenza dell'ingresso su Via Machiavelli 7, scala a doppia rampa sostenuta da volta ribassata in muratura con tromba centrale.
LAPIDE (esterno) Sulla facciata prospiciente il Canale del Ponte Rosso, lapide in pietra bianca riportante la seguente dicitura "MDCCCXCII IN ONORE DI DOMENICO ROSSETTI, VISSUTO ALLA PATRIA QUI MORTO NEL MDCCCXLII, IL MUNICIPIO" ELEMENTI ORNAMENTALI (esterno) Marcapiano posto a livello del solaio del primo piano. Fascia modanata in pietra bianca posta al livello del davanzale dei fori finestra del primo piano. ELEMENTI ORNAMENTALI (esterno) Edicole in pietra bianca bulinata e mensole a voluta a sostegno di timpani triangolari in corrispondenza dei fori del primo piano. ELEMENTI ORNAMENTALI (esterno) Paraste di ordine gigante decorate da motivi floreali eseguiti in intonaco, poste a livello del primo e secondo piano. ELEMENTI ORNAMENTALI (esterno) Edicole in pietra bianca bulinata incorniciano i fori finestra al secondo piano; piccole mensole a voluta sostengono il davanzale modanato. ELEMENTI ORNAMENTALI (esterno) Elementi ornamentali a bassorilievo in corrispondenza delle specchiature poste al di sotto dei davanzali delle finestre. ELEMENTI ORNAMENTALI (esterno) Fascia di coronamento ad intonaco con modanatura a dentelli. STATUA (interno) Statua dedicata a Johannes Brahms, scolpita in marmo bianco, posta nell'atrio di ingresso di Via Machiavelli. AFFRESCO (interno) Affresco con decorazioni a grottesche in corrispondenza della volta a vela nell'atrio di ingresso di Via Trento. AFFRESCO (interno) Affresco con decorazioni allegoriche ed a grottesche in corrispondenza dei saloni dell'appartamento al primo piano della scala con accesso da Via Machiavelli.
Le facciate prospicienti la Via Machiavelli, Via Rossini e Via Trento, risultano trattate in maniera omogenea. Al piano terra, in corrispondenza delle facciate principali, abbassamento in pietra bianca bocciardata con modanatura superiore toroidale; fascia basamentale in intonaco trattato a finto bugnato. I fori di facciata seguono una distribuzione simmetrica, con alternanza di fori finestra rettangolari e fori di ingresso con sopraluce arcuato. I serramenti originali al piano terra sono stati in molti casi sostituiti da nuovi serramenti in alluminio; in corrispondenza di quasi tutti i fori ai piani superiori, sono presenti serramenti doppi in legno, con oscuranti "uso Trieste" verniciati in colore bianco; al piano terra permangono, in alcuni casi, le originali inferriate in ferro battuto ed i portali lignei di accesso agli atri in corrispondenza dei vani scala; sulla Via Machiavelli, portale a doppia anta in legno massello, con specchiature vetrate protette da inferriate in ferro battuto, decorate da motivi geometrici e sopraluce rettangolare con inferriata in ferro battuto a motivi romboidali; su Via Trento portale in legno massello a doppia anta con decorazioni ad intarsio e sopraluce vetrato con inferriata di protezione in ferro battuto. Una fascia in pietra bianca modanata a correre lungo tutto il perimetro dell'edificio è posta a decorazione della facciata all'altezza dell'architrave dei fori finestra del piano terra. Un marcapiano, posto a livello del solaio del primo piano, segna la fine del basamento trattato ad intonaco grigio; una fascia modanata in pietra bianca a correre unisce orizzontalmente i davanzali delle finestre al primo piano. I fori architettonici del primo piano sono trattati in maniera omogenea, con edicole in pietra bianca bulinata, mensole a voluta a sostegno di timpani triangolari e specchiature con decorazioni a bassorilievo sotto ai davanzali. Due balconi sono posti in asse delle facciate su Via Trento e Via Rossini; presentano mensole a voluta in pietra bianca a sostegno delle lastre lapidee orizzontali, modanate ai bordi ed arricchite da parapetti in pietra bulinata con inferriate metalliche dalle decorazioni geometriche. In corrispondenza della parte centrale di facciata e degli spigoli, sono presenti paraste decorate da motivi floreali eseguiti in intonaco. I fori finestra al secondo piano sono incorniciati da edicole in pietra bianca bulinata, con volute a sostegno della modanatura del davanzale ed architrave con gocciolatoio modanato. La superficie del primo e secondo piano è trattata a bugnato liscio, rifinito ad intonaco color ocra; un marcapiano modanato in intonaco è posto al livello del terzo piano. I fori finestra dell'ultimo piano presentano cornici in pietra bianca bulinata, con decorazioni in intonaco a grottesche nella specchiatura sotto al davanzale. La fascia di coronamento è trattata con un sottile toro decorativo in prossimità del raccordo tra banchina e facciata, dove si trova inserita invece una modanatura a dentelli continua a correre. Il manto di copertura presenta i tradizionali coppi curvi rossi uso Trieste, mentre gronde e pluviali risultano sostituiti da elementi in lamiera verniciata, esterni alla muratura dalla copertura sino al livello del primo solaio di interpiano. L'atrio principale sulla Via Trento, pavimentato in marmo di Aurisina lucidato, con alle pareti abbassamento in spatolato lucido colore grigio, presenta due pilastri centrali con archi a tutto sesto. La sala di accesso, dalla pianta approssimativamente quadrata, risulta coperta da una volta a vela decorata a fresco. La scala presenta gli originali elementi lapidei in corrispondenza dei gradini e dei pianerottoli di interpiano; le rampe ed i pianerottoli sono sostenuti da colonne in marmo lucidato. Le pareti del vano scala sono decorate da specchiature individuate da semplici cornici dipinte a smalto colore grigio. Il parapetto è composto da una balaustra metallica con corrimano ligneo. Le porte di accesso agli alloggi sono costituite dagli originali serramenti lignei a doppia anta decorati da specchiature con motivi geometrici. L'atrio di accesso sulla Via Machiavelli, si sviluppa in lunghezza, fino al raggiungimento della corte interna dell'edificio. Il pavimento e le pareti risultano rivestite da lastre in marmo lucido; il soffitto presenta una volta ribassata decorata da una campitura rossa. Le superfici murarie del vano scala sono trattate ad intonaco bianco con abbassamento in smalto colore ocra, fascia battipiede scura, parapetto e corrimano in ferro battuto. Le porte di accesso agli alloggi sono costituite dagli originali serramenti lignei a doppia anta decorati da specchiature con motivi geometrici. Gli spazi centrali dei vani scala, sono occupati da ascensori di recente installazione. La corte interna è composta da logge sovrapposte sostenute da colonne in pietra bianca bocciardata con capitello ionico; le logge risultano parzialmente tamponate con serramenti vetrati a formare verande di pertinenza degli alloggi.
Compilato in data: 2005