Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
1826
L'edificio fu costruito nel 1826 su progetto dell'architetto Antonio Buttazzoni. L'area sulla quale venne realizzato l'edificio, via Valdirivo, nell'Ottocento si chiamava contrada Baudariù, toponimo derivante da un espressione dialettale che significa Valle del Rivo, perché un tempo lì scorreva un piccolo corso d'acqua. In particolare nel provvedimento di vincolo redatto dalla Soprintendenza si evidenzia il pregio del portale d'ingresso con il mascherone che sorregge un poggiolo con ringhiera in ferro battuto.
L'edificio, a pianta rettangolare e con un solo affaccio, è costituito da quattro piani fuori terra. Il pianoterra è solcato da cinque aperture ad arco a tutto sesto, di cui quella centrale, che costituisce l'ingresso principale, affiancata da pilastri a bugnato. Sopra il portale, un mascherone e due mensole a voluta sorreggono il balcone con ringhiera in ferro battuto. L'apertura che da accesso al balcone è incorniciata da una cimasa curvilinea con chiave di volta in pietra. Le finestre del secondo piano sono sormontate da un frontone lineare in aggetto. Cornici marcapiano scandiscono orizzontalmente la facciata a livello del primo e del secondo piano.
PANDURO Sopra al portale d'ingresso principale è presente un mascherone raffigurante un volto d'uomo con turbante BALAUSTRA Il poggiolo è ingentilito da una balaustra in ferro battuto lavorata con decorazioni vegetali e geometriche.
Compilato in data: 2005