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Fabbricato di Via San Lazzaro 19, Casa Griot

Fusconi, Giovanni - attr.

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Localizzazione
Trieste
Via San Lazzaro, 19
Comune Censuario: Città Nuova; numero anagrafico: 1664
Uso attuale
Residenziale - abitazione
Provvedimenti di tutela
L. n. 1089/1939 di data Declaratoria 13/07/1972
Vincolo diretto BB AA PP
Vincoli
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1770

L'immobile fu costruito nel 1770 su progetto attribuito all'architetto G. Fusconi. Nel 1842 la sopraelevazione fu eseguita da G. Pellarin. Nella facciata interna verso il cortile sono collocate, entro nicchie, quattro statue di figure allegoriche attribuibili ad Antonio Bosa. Nel palazzo la baronessa Kaiserstein Campagna, risposata von Goeschen, dava serate frequentate da illustri intellettuali cittadini e da ospiti stranieri. L'edificio è noto come Casa Griot per esser stato di proprietà del commerciante, deputato di borsa e console d'Elvezia Andrea Griot dal 1803 al 1855, anno in cui la Comunità evangelica di confessione augustana lo acquistò per farne la propria sede. La Comunità evangelica di confessione augustana venne fondata a Trieste nel 1778. Per il culto venne dapprima utilizzata la chiesa del Rosario di piazza Vecchia, successivamente la Comunità fece erigere la chiesa di largo Panfili, inaugurata nel 1874. La sede della Comunità e l'ufficio parrocchiale si trovano però in via S. Lazzaro 19, dove in inverno si svolgono anche i culti che d'estate vengono officiati nel tempio di Largo Panfili. Nel 1856 il fabbricato venne adibito a sede delle scuole private unite delle Comunità evangeliche di Confessione Augustana ed Elvetica. La scuola, riconosciuta nel 1919 come scuola pubblica italiana, è rimasta in funzione fino al 1939.

L'immobile a pianta rettangolare con cortile interno, rappresenta un caratteristico esempio di edificio teresiano, formato da un alto pianterreno ad uso mercantile e da due piani d'abitazione, sul quale si innesta al centro un'alta torre, che costituisce un elemento architettonico inconsueto nell'elegante struttura settecentesca. Al piano terra si aprono tre aperture ad arco, tra cui il portale centrale con colonne che sorreggono una trabeazione a triglifi e metope, legato al soprastante poggiolo con ringhiera in ferro. Le finestre del primo piano sono sormontate da frontoni lineari, mentre quella centrale è timpanata. La scala interna è sorretta da colonne binate. Il prospetto verso corte è nobilitato da quattro statue collocate in nicchie.

METOPE (esterno) Le metope della trabeazione presentano decorazioni a motivo floreale a rilievo. COLONNE (esterno) Colonne di ordine tuscanico sostengono la trabeazione del portale d'ingresso.

Compilato in data: 2005

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