Fabbricato Via di Cavana 16, Casa Vicco

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Localizzazione
Cavana; Trieste
Via di Cavana, 16; Piazzetta Santa Lucia, 3
Comune Censuario: San Vito; numero anagrafico: 264
Uso attuale
Culturale - altro; Luogo di culto - altro; Ristorazione - altro
Provvedimenti di tutela
L. n. 364/190910/08/1923
L. n. 1089/1939, art. 71 di data 05/09/1959
Vincolo diretto BB AA PP
Vincoli

1797

L'edificio s'inserisce nella fase di espansione settecentesca del rione detto di Cavana, all'interno del Borgo Cittavecchia. Il palazzo, di cui rimane sconosciuto il nome del progettista, viene costruito tra il 1796 ed il 1797 sul sito occupato dall'Ospedale femminile, detto dell'Annunziata; eretto ai tempi del vescovo Rodolfo de Pedrazzani (1302-1323), riedificato nel 1355, viene affiancato da una cappella dedicata alla B.V. Annunziata, da cui deriva il nome della via. In seguito alla demolizione per ordine sovrano dell'ospedale e della chiesetta, nel 1795 il fondo viene acquistato dal negoziante portoghese Antonio Vicco. Nel 1831 il palazzo viene destinato a residenza della curia vescovile. Dal 1813 al 1820 nel palazzo viene ospitato il ministro di polizia Giuseppe Foucher, duca d'Otranto. L'edificio è interessato da un intervento generale di recupero nel 1955, seguito due anni dopo da un progetto di modifica del pianoterra destinato ad ospitare nuovi locali e la mensa. I piani superiori sono occupati dalla sede della curia vescovile.

La struttura , con pianta rettangolare, è costituita da tre piani fuori terra. Affaccio principale su Via di Cavana, secondario su Piazzetta Santa Lucia. La superficie muraria, trattata ad intonaco, è articolata da fori finestra rettangolari, arricchiti da semplice cimasa lineare in pietra in corrispondenza dei primi due piani. Il prospetto su Via di Cavana presenta l'ingresso principale centrale e un ingresso laterale sulla sinistra; in origine l'accesso era garantito da tre portali con arco a tutto centro, trabeazione classica e semilpilastri di sostegno. Attualmente l'arcata sulla destra inquadra una finetra rettangolare, adottata in sostituzione dell'originale portale. Il portone centrale è racchiuso da doppie semicolonne a sostegno di una trabeazione decorata con metope e triglifi; in chiave di volta è collocato un panduro, raffigurante un volto d'uomo, motivo ricorrente nell'architettura cittadina di fine Settecento che recupera elementi del "barocchetto bavarese... fin verso un recupero quasi canonico dell'ordine" (Firmiani, 1989). Al secondo piano emerge un balcone con balaustra in ferro battuto decorato da motivi geometrici e floreali, su cui si apre una porta finestra inquadrata da una cornice in pietra decorata e timpano curvilineo. Il prospetto su Piazzetta Santa Lucia presenta una struttura analoga alla facciata principale; Il pianterreno è caratterizzato da uno zoccolo in pietra che corre per tutto l'edificio.

FREGIO (esterno): Fregio decorato da metope e triglifi in corrispondenza della trabeazione del portale centrale. PANDURO (esterno): Panduro raffigurante un volto d'uomo in chiave di volta dell'arco dell'ingresso principale. BALCONE (esterno): Parapetto in ferro battuto decorato da motivi geometrici e floreali. SEMICOLONNE (esterno): Semicolonne con capitello dorico in corripsondenza del portale centrale d'ingresso. SEMIPILASTRI (esterno): Semipilastri con capitello dorico in corrispondenza degli archi delle entrate secondarie.

Compilato in data: 2005

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