Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
1862
Nel 1818 il Comune, congiuntamente all'Autorità imperiale e a privati benefattori, fondò l'Istituto Generale dei Poveri per dare accoglienza ad anziani e minori indigenti. La prima sede si trovava in via del lazzaretto Nuovo, ma nel 1855 venne deliberata la costruzione di una nuova sede con l'acquisto del un fondo di proprietà di Giovanni Floriano Banelli. Il nuovo edificio fu realizzato tra il 1858 e il 1862 su progetto dell'ispettore edile del Comune Giuseppe Bernardi, che ne diresse pure i lavori di costruzione. A seguito dell'inaugurazione, avvenuta nel giugno del 1862, la via prospiciente la facciata principale prese il nome di Via dell'Istituto. L'edificio, pensato per dare ospitalità a 800 persone, in origine era diviso in due sezioni: femminile e maschile. Al piano terra si trovavano i refettori e le scuole di lavoro, mentre ai piani superiori c'erano i dormitori e le scuole pareggiate alle comunali. Nel sottotetto, infine, si trovavano gli alloggi per il personale di servizio dell'istituto. Dal 1976 l'Istituto si chiama ITIS ( Istituto Triestino per Interventi Sociali). Negli anni Novanta la struttura è stata interessata da lavori di ammodernamento e ristrutturazione, seguiti dall'ingegnere G. Cervesi.
L'immobile è caratterizzato da un impianto planimetrico costituito da tre corpi di fabbrica esterni e due interni. Nel punto d'incontro tra questi ultimi due, proprio al centro dell'intero complesso si trova una cappella dedicata a San Carlo Borromeo con abside poligonale e piccolo campanile a vela. Il complesso è completato da due corti interne e da un ampio giardino. Dal grande atrio d'ingresso, in cui sono esposte lapidi commemorative, i busti e le statue dei fondatori e benefattori, si dipartono i corridoi che portano alle varie parti dell'istituto. Al primo piano, in corrispondenza dell'atrio, vi è il salone del Consiglio. La facciata principale è caratterizzata da una partitura a bugnato fino all'altezza del primo piano con aperture ad arco a tutto sesto. I due piani superiori e il sottotetto, con aperture rettangolari, sono trattati ad intonaco giallo. Le finestre del primo piano presentano cimase lineari aggettanti. Il corpo centrale della facciata, sporgente, è sormontato da un timpano recante sulla trabeazione la scritta " PAUPERIBUS ALENDIS TUTANDIS".
ISCRIZIONE (esterno) Sulla facciata principale è presente l'iscrizione in latino "PAUPERIBUS ALENDIS TUTANDIS". ELEMENTI ORNAMENTALI (esterno) Cartelle decorative sono presenti sotto i davanzali delle finestre al primo piano del corpo centrale. Mensole con decorazione infogliata a sostegno della trabeazione del portale d'ingresso principale. Alabarda in rilievo al centro della facciata.
Compilato in data: 2005