Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
1859
L'edificio sorge sul sito in origine occupato dai terreni di proprietà della famiglia Giustinelli, da cui prende il nome la via stessa. Nel 1846 la comunità dei Mechitaristi Armeni acquista un fondo per la costruzione di una chiesa e di un convento sul colle, così chiamato degli Armeni, che si estende a lato della chiesa della Beata Vergine del Soccorso. La congregazione dei Mechitaristi, creata dall'abate Mechitar insediatosi in origine nell'isola veneziana di San Lazzaro, si stabilisce a Trieste verso la metà del Settecento; nel 1775 la comunità armena locale ottiene da Maria Teresa la cittadinanza austriaca, a cui segue l'acquisto della Casa Ricci in contrada dei Santi Martiri da adibire a cenobio, a seminario e a stamperia poliglotta e l'intitolazione della piccola chiesa di Santa Lucia degli Armeni. La crisi all'interno della comunità cittadina precipita dopo l'occupazione francese; nel 1810 i Padri vengono cacciati a Vienna e le loro possessioni demolite e vendute. Ottenuto nel 1846 il permesso di rientrare in città, la comunità interviene con la costruzione di un primo edificio destinato ad ospitare alcuni rappresentanti della chiesa di Vienna, in previsione della realizzazione della chiesa per volere dell'arcivescovo Iacopo Bosagi con il contributo dell'armeno Gregorio Ananian. Autore del progetto dell'edificio è Giuseppe Bernardi, che ne pubblica nel 1859 i disegni al'interno di un album intitolato "Chiesa della Congregazione Mechitarista di Vienna" con la speranza di consegnare "alla posterità un monumento d'imperitura memoria" (Bernardi, 1859). I lavori iniziano nel marzo del 1859 e già il 1 maggio dello stesso anno viene celebrata la benedizione della chiesa dedicata alla Madonna delle Grazie. Pochi mesi dopo i Mechitaristi decidono l'apertura di un collegio-convitto con l'avvio del primo corso del ginnasio e della scuola reale di lingua italiana. All'interno della chiesa è collocato l'organo del musicista Giulio Kugy, realizzato a Vienna dai fratelli Rieger e consegnato nel novenbre 1894. Uno dei tre altari presenti accoglieva la pala donata da Pio IX e raffigurante Santa Lucia, realizzata dal pittore nazareno Federico Overbeck, di cui ora rimane solo la cornice con l'arma del papa. Dispersa risulta anche la pala di Giovanni Nepomuceno Geiger donata dall'arciduca Massimiliano d'Asburgo. Oggi la struttura ospita la chiesa dove si svolgono i riti della comunità cattolica austriaca, mentre la scuola e il convitto risultano chiusi.
La chiesa presenta un'unica aula a pianta quadrata a cui si affiancano il presbiterio con l'abside estradossata e un nartece che ospita l'organo. Le pareti della navata sono caratterizzate da due grandi arcate, dove si trovano due trifore e tre arcatelle cieche con due altari ai lati. Tale spazio è illuminato da una cupola con lanternino ottagonale, decorata dalle raffigurazioni degli Evangelisti. L'edificio è caratterizzato da in facciata da un protiro, una bifora e due nicchie di ispirazione neogotica; ai lati i due campanili conclusi da lanternini sono riferibili a modelli nordici. Lo spazio della chiesa è inserito tra due corpi a pianta rettangolare a quattro piani fuori terra; le facciate sono articolate da fori finestra con semplice cimasa lineare in pietra.
NARTECE (esterno): Portale con lunetta ad arco in pietra sostenuta da semipilastri con capitello decorato con rilievi in pietra all'ingresso della facciata principale. BIFORA (esterno): Bifora con oculo superiore inquadrata da cornice curvilinea in pietra al centro della facciata principale. NICCHIE (esterno): Nicchie con cornice curvilinea in pietra di coronamento ai lati della bifora della facciata principale. CAMPANILI (esterno): Coppia di campaniletti con coronamento a cipolla e piccola lanterna ai lati della facciata principale. CUPOLA (interno): Cupola con lanternino ottagonale arricchita da decorazioni ad affresco raffiguranti immagini degli Evangelisti in corrispondenza dei pennacchi. ORGANO (interno): Organo a sedici registri disposto a due torri con cassa tinta di bruno scuro arricchito da decorazioni in oro e canne di facciata in argento lucido.
Compilato in data: 2005