Fabbricato di Strada di Fiume 65, Villa Sartorio

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Localizzazione
Trieste
Strada di Fiume, 223; Via dei Modiano, 5
Via dei Modiano, 4
Via dei Sartorio, 1
Comune Censuario: S.M.M. Superiore; numero anagrafico: 857
Uso attuale
Studio d'artista - altro; Culturale - orto botanico; Ludico-ricreativo - parco
Condizione giuridica
proprietà Ente pubblico territoriale
Provvedimenti di tutela
L. n. 1089/1939 di data 25/10/1954
Vincolo diretto BB AA PP
Vincoli

XVIII

Il complesso di Villa Sartorio sorge a nord della città in "posizione tranquilla elevata sul pendio di Montebello tra la vallata di Rozzol e quella di Sant'Anna", offrendo "visuali estremamente attraenti" (Goracuchi, de, 1977, p. 63). La tenuta si estende nelle campagne di periferia scelte dai ricchi signori come luogo di riposo e di svago lontano dalla frenetica realtà cittadina; il complesso in esame, infatti, nasce come dimora estiva, collocata presso Gattinara vicino alle possessioni dei Conti Brigido, committenti della coeva Villa "Mon Bijou". La campagna di Santa Maria Maddalena viene acquistata da Pietro Sartorio (1754-1820), commerciante di grano di origini sanremese arrivato a Trieste nel 1775, quando risulta proprietario di altre due case con annessa cappella privata sul sito ora occupato dall'Hôtel de la Ville. Il complesso di Villa Sartorio, che comprende la villa, la Rotonda e il parco, viene ideato alla fine del XVIII secolo. Il contributo più evidente all'aspetto della tenuta è dato dall'intervento del figlio Giovanni Guglielmo che nel 1837 descrive la villa ampliata di una "gran sala, edificando la nuova conserva"; il giovane Sartorio si dedica soprattutto al giardino "suo diletto" e "vera gloria in paese" che arricchisce con piante e specie rare (Sartorio, 1863). Accanto alla villa, oggi modificata rispetto alla conformazione originaria, si trova l'apprezzata "Rotonda somigliante ad un picciolo tempio di figura ottagona" ornata da "varj gruppi di piccoli Bacchi scherzosi ed in bizzarre attitudini insieme avviluppati e avviticchiati", di cui rimane sconosciuto l'autore (Agapito, 1826). Le statue entro le nicchie attribuite allo scultore Francesco Bonazza creano una spettacolare scenografia accanto ai rilievi con putti, celebrativi della vita agreste, che si rapportano con le analoghe decorazioni della vicina Villa della famiglia Brigido. Le figure realizzate dallo scultore veneto ritraggono l'Abbondanza, Adone, la Pudicizia, e un'immagine di guerriero. Nella terrazza si possono ammirare immagini di leoni, tigri, sirene e alcuni sfingi. L'accesso al parco da Strada di Fiume è caratterizzato dalla presenza di un grande cancello di ferro fiancheggiato quattro cavalli, scolpiti da Francesco Bonazza, allievo di Antonio Canova, provenienti dalla villa veneta della famiglia Gradenigo. All'interno del parco sono collocate altre statue. La villa diventa con Guglielmo Guglielmo Sartorio anche ritrovo della brillante società triestina del tempo, spesso in visita nelle ricche serre del parco; la proprietà a Montebello ospita illustri stranieri come Federico Augusto II di Sassonia, l'imperatore Ferdinando I e Madame de Stael. Morto Giovanni Guglielmo, la villa vien acquisita dal barone Pietro, ed in seguito, dalla baronessa Anna Sartorio, moglie di Salvatore Segré. Il 7 febbraio 1911 il Comune diventa proprietario della villa e dell'intero parco. Nel 1934 la struttura ospita il Preventorio antitubercolare infantile e nello stesso periodo viene realizzato il serbatoio idrico Campanelle, oggi non più esistente. Negli anni Cinquanta il complesso viene ampliato con la costruzione di due nuovi immobili. Il complesso della Villa Sartorio è utilizzato come sede di associazioni, tra cui l'AISM. In seguito ad un programma di recupero generale nel 2002 una parte del parco è stata riaperta al pubblico e dotata di zone di sosta e di un'area giochi.

Il complesso si compone di diversi edifici costruiti all'interno del parco. La villa è formata da una semplice struttura con corpo centrale e due parti laterali aggettanti, a due piani fuori terra. Le superfici murarie sono articolate da semplici fori finestra rettangolari e da un'ampi vetrata sulla facciata principale. La struttura della gloriette si presenta di forma ottagonale; quattro fianchi sono caratterizzati da fori rettangolari inquadrati da semicolonne di ordine dorico che sostengono una trabeazione classica, mentre i rimanenti lati sono arricchiti da sculture. A coronamento della struttura si trova una balaustra con parapetto in ferro battuto, a cui si accede attraverso una scala a chiocciola; il sterminamento del balcone è arricchito da piccole sculture raffiguranti animali e sfingi. Un fregio a rilievo corre nella parte superiore della superficie muraria per tutto il perimetro della struttura; i rilievi raffigurano putti in diversi atteggiamenti. L'accesso alla gloriette è garantito da una scalinata affiancata da quattro sculture rappresentanti dei cavalli.

SCULTURE (esterno): Sculture raffiguranti quattro cavalli a lato della scalinata di accesso alla gloriette. SCULTURE (esterno): Sculture raffiguranti leoni, tigri, sirene e sfingi a coronamento della balaustra della gloriette. SCULTURE (esterno): Quattro sculture opera di Francesco Bonazza raffiguranti l'Abbondanza, la Pudicizia, Adone e una figura di guerriero all'interno di nicchie aperte su quattro lati dell'ottagono della gloriette. FREGIO (esterno): Fregio a rilievo raffigurante putti in diversi atteggiamenti lungo il perimetro della superificie muraria superiore della gloriette. SEMICOLONNE (esterno): Semicolonne di ordine dorico in corrispondenza degli angoli della struttura ottagonale della gloriette.

Compilato in data: 2005

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