Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
Polli, Giorgio - architetto ; Bruna, Antonio - architetto
1904
Nel 1840 l'architetto lombardo Domenico Corti progettò alcune case in una via del Borgo Giuseppino che assunse per questo motivo il nome di via Corti. Nel 1904 il fabbricato d'angolo tra via Corti e via dell'Università, disabitato dal 1883, fu in parte demolito e ricostruito su progetto degli architetti Giorgio Polli e Antonio Bruni. In particolare, Polli disegnò gli esterni, mentre Bruni si occupò degli interni dell'edificio. A seguito di tale trasformazione l'immobile, originariamente neoclassico, assunse l'aspetto di palazzo del Seicento veneziano. Maria Walcher definì questo edificio "un vero unicum nella storia dell'arte triestina dell'epoca, sia dal punto di vista architettonico che da quello pittorico e scultoreo". Il committente era il cavalier Filippo Artelli, assicuratore e azionista della Società di Navigazione Tripcovich. Ricoprì anche gli incarichi di presidente della Banca Popolare di Trieste e della Società Triestina Tramway, fu direttore della Cassa di Risparmio e consigliere comunale. All'interno di Palazzo Artelli vennero realizzati ambienti evocanti vari stili: romano, pompeiano e bizantino. Gli affreschi di vaga reminescenza tiepolesca furono realizzati da Eugenio Scomparini, le decorazioni bizantine da Pietro Lucano e le opere scultoree, tra cui la fontana presente nell'atrio, da Romeo Rathmann. Dopo vari passaggi di proprietà, l'immobile venne acquistato nel 1951 dall'INAIL (Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro). Per un periodo l'edificio era stato dato in affitto all'Università. Nella Sala Romana al primo piano, rivestita di lastre di marmo e con il soffitto decorato come un planetario, si svolgevano gli esami di laurea. Attualmente l'edificio è in stato di abbandono.
L'edificio presenta una pianta rettangolare e due facciate, prospettanti rispettivamente via dell'Università e via Corti. Il pianoterra è realizzato in bugnato di pietra arenaria, mentre i due piani superiori sono rivestiti in pietra bianca d'Istria. Al centro del piano terra si trova un colonnato dietro al quale si aprono il portale d'ingresso ad arco e due finestre, anch'esse ad arco. Il primo piano è caratterizzato da una lunga balconata che si estende per tutta la lunghezza della facciata principale, sul quale si innestano una serie di colonne ioniche che incorniciano le aperture ad arco decorate con mascheroni in chiave di volta. Anche il secondo piano è caratterizzato da una lunga balconata, ma le aperture ad arco sono inframmezzate da colonne corinzie. Una serie di modiglioni decorati con mascheroni sostiene lo sporto del tetto sul quale si innesta una balaustra. Tra i modiglioni si aprono delle finestrelle ovali. All'interno, una scalinata in legno porta all'atrio del primo piano, da cui si accede ai diversi locali dello stabile.
COLONNE (esterno) Colonne in arenaria con capitello dorico al piano terra. Colonne scanalate in pietra d'Istria con capitello ionico al primo livello, con capitello corinzio al secondo livello. BALAUSTRE (esterno) Balaustre in pietra si estendono su tutta la lunghezza della facciata a livello del primo piano, del secondo piano e sul tetto. MASCHERONI (esterno) Mascheroni in chiave di volta nelle aperture ad arco dei piani superiori e a decorazione dei modiglioni.
Compilato in data: 2005