Fabbricato Piazza Guglielmo Oberdan 5, Palazzo della TELVE

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Altra denominazione
Palazzo della Telecom
Localizzazione
Trieste
Piazza Guglielmo Oberdan, 5; Via Cesare Beccaria, 2
Via Giustiniano, 1
Comune Censuario: Barriera Nuova; numero anagrafico: 4626
Uso attuale
Terziario-direzionale - ufficio
Condizione giuridica
proprietà Ente pubblico territoriale
Provvedimenti di tutela
L. n. 1089/1939 di data Declaratoria 03/06/1987
Vincolo diretto BB AA PP
Vincoli

1931

L'immobile sorge in Piazza Guglielmo Oberdan, già Piazza della Caserma, formatasi a partire dall'interramento del torrente Klutz nel 1838. L'area, in origine occupata dalla Caserma voluta da Maria Teresa nella seconda metà del Settecento e da "diversi magazzini e stallaggi" (Generini, 1968, p. 350), viene definita con una prima soluzione formata da una rete viaria a maglia ortogonale proposta dal Piano Regolatore generale del 1879. Una configurazione planimetrica più articolata viene elaborata già nel 1912 su progetto di Ludovico Braidotti, che concepisce la creazione di un'esedra, tangente a Via Giosuè Carducci, con tre nuovi tracciati viari disposti a raggiera. Tra gli anni Venti e Trenta viene a concretizzarsi la nuova immagine della piazza, il cui asse di simmetria viene individuato dall'imponente edificio del Palazzo di Giustizia, completato nel 1927 su progetto di Enrico e Umberto Nordico. L'area si sviluppa a partire dalla realizzazione del Palazzo INA databile tra il 1926 ed il 1930 su disegno di Ugo Giovanozzi, seguito poi nel 1934 dalla Casa del Combattente di Umberto Nordio, che completa due anni dopo il Palazzo della RAS, ed infine la Casa del Lavoro collocabile tra il 1934 ed il 1948 su disegno di Umberto Nordico e Raffaello Battigelli. Nell'ambito di questo contesto s'inserisce l'edificio in esame. Le trattative da parte della società della TELVE per l'acquisto del terreno iniziano nel 1928; l'area interessata si estende per 950 mq per un valore di 500 lire al mq. In questa prima fase di concordato vengono indicate le modalità di esecuzione dell'edificio da parte del Comune di Trieste, che propone una struttura di sei piani , specificando in particolare l'utilizzo della pietra da taglio per il rivestimento della superficie muraria e della pietra artificiale da impiegarsi per le superiori membrature architettoniche. Dopo la bocciatura del primo progetto datato 6 giugno 1929, la TELVE chiede di poter procedere alla costruzione dell'immobile secondo le indicazioni fornite dal comune, attraverso un disegno elaborato dall'Ufficio Tecnico della Società. Al Comune perviene anche il progetto strutturale firmato dall'ingegnere Dante Fornasir, titolare della ditta di costruzioni a cui viene affidato l'appalto. I lavori di erezione dell'immobile, il cui progetto architettonico definitivo viene approvato il 21 dicembre 1929, sono completati il 25 luglio 1931. Verso la metà degli anni Trenta l'edificio è protagonista di un nuovo progetto di sistemazione urbanistica del quartiere Oberdan, che viene affidato all'architetto Mario de Renzi. I cambiamenti previsti, indirizzati a modificare la parte esteriore dell'edificio, non vengono però mai realizzati. Il palazzo, nato per ospitare gli uffic della TELVE, poi TELECOM, diventa sede della RAI triestina, in seguito EIAR. Attualmente l'edificio ospita uffici della Regione Friuli Venezia Giulia.

L'immobile, a pianta trapezoidale, è costituito da sette livelli fuori terra. Affaccio principale su Piazza Guglielmo Oberdan, secondari su Via Cesare Beccarla e Via Giustiniano. Primo e secondo piano presentano un rivestimento a bugnato, mentre la superficie muraria superiore è trattata ad intonaco di colore verde fino al quinto livello, di colore giallo all'ultimo piano. Gli angoli dell'immobile sono enfatizzati da un rivestimento a bugnato rustico ripreso nella struttura porticata del pianoterra. Il prospetto principale, caratterizzato da un andamento elittico, presenta al pianoterra un portico ad archi a tutto centro sostenuti da pilastri a bugnato rustico. Tale ambiente ingloba due livelli caratterizzati da aperture rettangolari e dal portone d'ingresso principale. Il terzo piano presenta un balcone centrale balaustrato su cui si apre una porta finestra ad arco a tutto centro con mensola in chiave di volta, inquadrata da una struttura formata da semipilastri a conci di pietra con capitello ionico e trabeazione, che continua nella cornice della finestra superiore. Le aperture laterali sono arricchite da una finta balaustra in pietra e riquadratura a bugnato che sostiene una trabeazione conclusa da frontone. Tale struttura caratterizza anche le finestre al terzo piano delle facciate laterali. Il quarto piano è articolato da una serie di finestre arricchite da cimasa lineare in pietra. Tra quinto e sesto piano corre una cornice marcapiano in pietra che sostiene coppie di mensole a voluta che inquadrano piccole finestre. L'ultimo piano è arricchito da una terrazza a balaustra su cui si aprono semplici aperture rettangolari.

BALCONE (esterno): Balcone a balaustra, arricchito da due vasi laterali, su cui si apre una porta finestra a arco a tutto centro con mensola in chiave di volta inquadrata da semipilastri a bugne con capitello ionico e conclusa da una trabeazione in pietra al centro del terzo piano del prospetto principale. BALCONE (esterno): Balconata a balaustra con colonnine in pietra in corrispondenza dell'ultimo piano. VASI (esterno): Vasi a decorazione del balcone centrale e degli angoli a bugnato del terzo piano. MENSOLE (esterno): Mensole a voluta a decorazione del coronamento della superficie muraria.

Compilato in data: 2005

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