Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
Gualandi, Giuseppe - ingegnere
1914
Il complesso sorge sul sito in origine occupato dai terreni di proprietà delle famiglie Budigna e Damianovich estesi a nord del colle di San Vito. Il nucleo originario del complesso corrispondeva con una villa segnata al numero 6 di Via Besenghi, acquistata nel 1905 dalle Suore Scolastiche di Marburgo del Terz'Ordine Francescano, giunte a Trieste una decina di anni prima come insegnanti della sezione femminile nella scuola slovena della Società dei Santi Cirillo e Metodio. Nel 1907 la congregazione delle Scolastiche compra un altro fondo sulla stessa via, dove oggi si trova Il Seminario Vescovile. Un anno dopo sul sito viene costruito un grande edificio su progetto di Francesco Ferluga e destinato ad ospitare un istituto femminile. In seguito alla partenza da Trieste delle Suore Scolastiche, nel 1910 il recente istituto passa al Sovranio Erario, mentre la villetta viene acquistata dalle Ausiliatrici del Purgatorio, giunte a Trieste nel 1908, e conosciuta anche come Suore della Provvidenza, ispirandosi alla beata francese fondatrice, Eugenia Smet. Per volontà della congregazione nel 1911 inizia la costruzione della chiesa in esame, eretta su progetto dell'ingegnere bolognese Giuseppe Gualandi. Il 1 dicembre 1912 viene benedetta la cappella inferiore, che diventa il teatrino delle educande in coincidenza con il completamento della chiesa superiore, dedicata alla Madonna della Provvidenza il 14 maggio 1914. Il complesso diventa sede dell'attività della congregazione delle Ausiliatrici del Purgatorio indirizzata "all'educazione della gioventù femminile, alla visita e cura domiciliare dei poveri, all'adorazione del SS. Sacramento e la suffragio delle anime del purgatorio" (Seri, Ivanisevich degli, 1980). La struttura viene utilizzata dalle suore fino al 1° novembre 1958; l'ampio parco, i campi da gioco e il convento vengono demoliti per lasciare spazio alla costruzione di edifici condominiali, mentre la chiesa con annessa villa vengono donate alla Curia vescovile che qui fonda la nuova parrocchia, attiva ancor oggi.
Il complesso è costituito dalla chiesa, con casa annessa e giardino. La chiesa si presenta internamente ad aula rettangolare (33,30 x 15 m), con abside poligonale e transetto; le navatelle laterali sono delimitate dalla centrale per mezzo di pilastria fasce a sostegno di archi a sesto acuto di ispirazione gotica. La copertura è lignea. Le superfici laterali sono articolate da finestre con arco a sesto acuto schiacciato che riprende lo stile nordico, in specifico inglese. Gli elementi architettonici interni sono arricchiti da decorazioni in pietra si stile gotico. Il presbiterio è recintato per mezzo di una balaustra con cancello in ottone dorato; due scale a chiocciola conducono al coro. L'abside poligonale è decorata da affreschi con immagini tratte dalle Sacre Scritture. L'altare maggiore si presenta in legno intagliato su cui è collocato il tabernacolo al centro e sculture lignee ai lati. Di rilievo anche la fonte battesimale e le quattordici stazioni lignee della Via Crucis. La chiesa è priva di facciata. Esternamente è caratterizzata da un rivestimento a bugnato rustico in corrispondenza del pianoterra, in pietra liscia per la superficie superiore. Le finestre con forte strombatura ad arco a sesto acuto ribassato sono inquadrate da una cornice rettangolare in pietra. Le finestre superiori, sempre con arco ribassato, sono articolate da decorazioni gotiche. A coronamento del prospetto corre una cornice ad archetti ciechi trilobati terminante con il motivo della cornice a piccoli dentelli.
PILASTRI (interno): Pilastri a fasce con costoloni terminanti con decorazioni a rilievo in pietra a sostegno di archi a sesto acuto a divisione della navata centrale da quelle laterali. BALAUSTRA (interno): Balaustra con cancello in ottone dorato decorato a recinzione del presbiterio. ALTARE (interno): Altare maggiore costituito da una mensa con pannello centrale raffigurante la scena della "Comunione di S. Stanislao Kostka", un tabernacolo centrale con tronetto fra due pannelli raffiguranti a bassorilievo la Natività e il Transito di S. Giuseppe, nel registro superiore tre statue raffiguranti la Vergine e due Angeli, un fastigio con la croce a coronamento. L'opera è firmata da Ferinando Perathoner. RILIEVI (interno): Rilievi in legno raffiguranti le quattordici stazioni della Via Crucis opera di Christian Stuflesser. ARCHI (esterno) Archetti ciechi a coronamento della superficie muraria esterna.
Compilato in data: 2005