Fabbricato di Piazza della Libertà 11, Sala Tripcovich

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Altra denominazione
Ex Stazione delle Autocorriere
Localizzazione
Trieste
Piazza della Libertà, 11; Largo città di Santos, 1
Comune Censuario: Città Nuova; numero anagrafico: 1597
Uso attuale
Culturale - teatro
Condizione giuridica
proprietà Ente pubblico territoriale
Provvedimenti di tutela
DLgs n. 42/2004 di data 05/07/2006
Vincolo diretto BB AA PP
Vincoli
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1936

Nel 1935 il Comune, allo scopo di regolarizzare l'ormai ingente traffico di mezzi pubblici verso le località del litorale istriano e del Friuli, volle adibire, nella zona prospiciente piazza della Libertà, uno spazio specifico a stazione delle autocorriere. Il progetto del nuovo edificio fu affidato agli ingegneri Giovanni Baldi ed Umberto Nordio che in tempi relativamente rapidi lo portarono a compimento. La struttura, caratterizzata da una semplice fattura a capannone a pianta rettangolare con aggiunto un fabbricato di più ridotte dimensioni a forma semicircolare destinato alla biglietteria, era priva di qualsiasi ornamento decorativo, tesa infatti più alla funzionalità che non alla bellezza architettonica. La Stazione Comunale Autolinee, persa la sua originaria funzione allorquando la struttura fu trasferita all'interno dell'edificio denominato "Silos", fu quindi convertita in teatro nei primi anni novanta. Essendo stata privata, per motivi di restauro, della sua principale sala teatrale, la città di Trieste necessitava urgentemente di uno spazio che potesse supplire momentaneamente al vuoto venutosi a creare con la chiusura del Verdi. Il grosso contenitore a pianta rettangolare, espressione di un preciso periodo storico e realizzato con materiali sperimentali -fu uno dei primi edifici triestini ad essere costruito in cemento armato-, si presentava agli occhi del Comune come il fabbricato ideale: la sala ed il palcoscenico avrebbero trovato ubicazione nel corpo centrale, il foyer ed i servizi nel corpo aggiunto. Stabilite le linee principali, dubbi restavano su che aspetto l'interno del teatro avrebbe dovuto avere: si preferì seguire l'antico concetto teatrale della "scatola nera" dove il palcoscenico riveste le parti di primo attore, la vecchia struttura era troppo vincolata per realizzare qualcosa di eclatante: si optò quindi per l'inserimento di semplici semicolonne neoclassiche sull'esempio del Persch in un ambiente dove il colore rosso e nero erano predominanti. Inaugurato il 15 dicembre del 1992, il nuovo teatro, con una capacità di ben 900 posti, prese il nome dalla società di navigazione triestina finanziatrice dell'impresa: Sala Tripcovich.

Il fabbricato, attualmente sede di una sala teatrale, è situato ai margini della piazza Libertà, sul lato più prossimo al mare, nei pressi della stazione ferroviaria e del Silos, attuale sede della stazione delle autocorriere; il suo prospetto laterale chiude la visuale in direzione dell'ingresso al porto vecchio di Trieste. La pianta si compone di un corpo edilizio contenente un'ampia sala ed un corpo laterale di altezza inferiore dedicato ai servizi. Due manufatti in elementi modulari metallici prefabbricati, posizionati sul retro del fabbricato, consentono l'espansione temporanea degli spazi necessari alle compagnie teatrali. Il prospetto principale, rivolto a sud-est, fronteggia i fabbricati che costituiscono il fronte edilizio di corso Cavour. Il progetto di impronta razionalista presenta una copertura a volta ribassata realizzata con un'unica soletta in calcestruzzo armato, fiancheggiata da due stretti attici laterali.

ELEMENTO ORNAMENTALE (esterno) Stemma del comune di Trieste al centro della Facciata principale, decorata dalla raffigurazione di una tenda teatrale dipinta sull'intonaco. ISCRIZIONE (esterno) Iscrizione in colore rosso a caratteri stampatello riportante la dicitura "SALA TRIPCOVICH". ELEMENTI ORNAMENTALI (interni) Lungo il perimetro della platea, paraste binate in gesso colore grigio e capitello corinzio dorato a sostegno di una modanatura perimetrale posta a correre fino all'intradosso della copertura. ELEMENTO ORNAMENTALE (interno) Nel foyer del teatro, opera dello scultore Antonio Canova a bassorilievo in marmo bianco, intitolata "La morte di Priamo", di proprietà delle Assicurazioni Generali. ELEMENTO ORNAMENTALE (interno) Nel foyer del teatro, opera dello scultore Antonio Canova a bassorilievo in marmo bianco, intitolata "Danza dei figli di Alcinoo", di proprietà delle Assicurazioni Generali.

Rivestimento esterno trattato ad intonaco colore rosa. Serramenti esterni in alluminio verniciato colore rosso, vetrati in corrispondenza del foyer e dell'accesso alla biglietteria. Una sottile pensilina in calcestruzzo armato posta a livello del solaio di copertura del corpo di fabbrica di altezza inferiore protegge gli spazi direttamente antistanti la biglietteria ed i portali di uscita dalla sala teatrale. Una breve scalinata in pietra bianca riporta chi esce dal fondo della sala teatrale al livello del piano stradale. Un parapetto in calcestruzzo armato protegge solo parzialmente dalla vista degli impianti necessari al condizionamento dell'aria interna, posti sulla copertura piana del corpo più basso. Allo stesso modo un parapetto in calcestruzzo armato riduce parzialmente la vista della volta a botte della copertura della sala. Manto di copertura in cartone catramato sulla parte piana sopra al foyer, in guaina ardesiata in corrispondenza della volta della sala teatrale. Sistema di raccolta delle acque meteoriche interno alla muratura. Atrio di ingresso e biglietteria con pavimento in piastrelle color antracite, murature e soffitto dipinti in colore bianco. Foyer pavimentato in piastrelle di ceramica color antracite, con paramenti verticali e soffitto dipinti in colore nero. Platea con piano di calpestio in legno rivestito da moquette colore beige. Sedute ribaltabili in stoffa colore rosso. In fondo alla platea si erge un soppalco per il tecnico luci. Rivestimento murale in intonaco tinteggiato colore nero, con paraste binate in gesso colore grigio e capitello corinzio dorato a sostegno di una modanatura perimetrale posta a correre fino all'intradosso della copertura; tra le paraste, superfici specchiate verticali a tutta altezza. Palcoscenico con piano di calpestio in legno su dogato ligneo e travatura portante mista lignea e metallica a giunti bullonati, con pilastri metallici. Spazio destinato all'orchestra semplicemente pavimentato in dogato ligneo. Vano tecnico al di sotto del palcoscenico pavimentato in battuto di cemento. Murature di separazione dei vani laterali al palcoscenico in blocchi gas-beton semplicemente dipinti con pittura murale. Camerini tutti prospettanti su un lungo corridoio ad "L" pavimentato in linoleum con porte in legno tamburato. Superfici murali semplicemente intonacate in colore bianco. Al di sopra del palcoscenico, vano tecnico di movimentazione delle scene con graticcio ligneo calpestabile e lucernari EFC.

Compilato in data: 2006

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