Fabbricato di Via dei Giacinti 7

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Altra denominazione
Direzione didattica statale di Roiano
Localizzazione
Trieste
Via dei Giacinti, 7
Comune Censuario: Gretta; numero anagrafico: 1
Uso attuale
Servizi pubblici - scuola
Condizione giuridica
proprietà Ente pubblico territoriale

1897

La Civica Scuola Popolare di Roiano, sorta nel 1861 come scuola rurale elementare composta da una sezione con lingua di insegnamento italiana ed una sezione con lingua di insegnamento slovena, fu la risposta concreta alla sempre maggiore richiesta di aule da parte di una cittadinanza in continua espansione. Il progetto di un edificio per una scuola e canonica sul fondo N.Tav. 1135 di Roiano risaliva già al 1864, una semplice costruzione a due livelli: al primo piano una sala per i fanciulli, una per le fanciulle e l'abitazione per il vicario, al pianoterra l'abitazione per il maestro. L'aumento di classi, che dalle iniziali tre del 1872 arrivarono a 5 nel 1885, richiese un apposito edificio che fu infatti costruito nel 1895 in via dei Giacinti sulle realità N.Tav. 40 e 550 di Gretta cedute al Comune dagli eredi Buchler. All'inizio del XX secolo, nel 1905, il vecchio fabbricato, dalle spiccate linee ottocentesche, venne quindi ampliato per far fronte alle continue richieste di iscrizioni. Nel 1934 la costruzione originaria venne affiancata da una nuova struttura di ben quattro piani in stile "900", come allora si era soliti definirla, sicuramente più moderna e razionale ancorché meno affascinane: al primo piano fu collocata la scuola di avviamento al lavoro mentre al piano superiore la scuola elementare con a disposizione otto aule. L'ingresso dell'edificio venne successivamente spostato in via dei Giacinti per motivi di praticità: risultava meno esposto alle forti raffiche di Bora. Dopo il primo conflitto mondiale l'istituto venne intitolato ad E. Tarabochia, volontario triestino caduto sul Podgora il 19 luglio 1915. Nel 1917 la scuola, come la maggior parte degli edifici scolastici triestini dell'epoca, venne occupata da truppe di soldati e trasformato in caserma, fatto che costrinse l'amministrazione, nel 1919, ad immediati lavori di restauro per rendere nuovamente agibile l'edificio.

Il fabbricato, situato alle pendici del colle di gretta, nei pressi del centro di Roiano, descrive con il proprio perimetro la forma del lotto a pianta quadrangolare. La tipologia insediativa del fabbricato fa riferimento alla tradizione tardo ottocentesca, con un corpo di fabbrica a pianta pressoché quadrata provvisto di un ampio pozzo di luce centrale. Dal punto di vista distributivo, un corridoio circolare corre intorno alla corte interna e consente l'accesso alle aule, che prendono luce dai prospetti principali sulla pubblica via. Al piano terra lo spazio un tempo occupato dalla corte interna è stato ricoperto con una struttura trasparente allo scopo di ricavare un ampio atrio di ingresso alla scuola. I vani scala si posizionano ai due vertici opposti della pianta quadrangolare. La composizione omogenea dei prospetti sul fronte strada, comprendenti tre piani fuori terra più soffitta non abitabile e piano seminterrato, si rifà decisamente alla tradizione eclettica più sobria di fine secolo XIX - inizio secolo XX. Le strutture verticali sono in muratura portante di arenaria; i solai di interpiano sono lignei e la struttura della copertura a falde mostra una tripla orditura costituita da puntoni ortogonali alla trave di colmo, capriate laterali a sostegno delle travature rompitratta parallele alla linea di colmo e arcarecci trasversali a sostegno delle tavelle in cotto. Le due scale di accesso ai piani superiori sono del tipo a due rampe in pietra appoggiate su putrelle metalliche.

In corrispondenza delle finestre ribassate del piano seminterrato, un basamento in lastre di pietra bianca bocciardata protegge la parte bassa della facciata dagli agenti atmosferici. I ritmi dei prospetti, trattati in maniera omogenea sui quattro lati, sono messi in evidenza verticalmente da leggeri spostamenti del filo esterno di facciata, accompagnati da paraste sovrapposte; orizzontalmente marcapiani modanati in pietra bianca segnano i solai di interpiano. Al coronamento una modanatura a dentelli in intonaco accompagna la banchina in lastre di pietra bianca con gocciolatoio. La porzione di prospetto corrispondente al piano terreno, è messa in risalto da fasce orizzontali trattate alternativamente ad intonaco liscio e grezzo; i fori architettonici del piano terra si presentano riquadrati da cornici in pietra bianca e superiormente sono conclusi da una piattabanda in conci decorativi di intonaco grezzo; i serramenti vetrati doppi lignei a quattro specchiature a doppia anta con sopraluce vetrato, presentano oscuranti in legno uso Trieste, montati su controcassa esterna. Il portone di accesso principale, verniciato color bruno, vetrato, ligneo a doppia anta con sopraluce semicircolare, si presenta leggermente rialzato rispetto al piano stradale, grazie ad una breve rampa di gradini in pietra. I fori architettonici del primo piano si presentano incorniciati da elementi in pietra bianca, con davanzale e architrave modanato con gocciolatoio; i serramenti vetrati doppi lignei a due ante a quattro specchiature con sopraluce vetrato, privi di oscuranti, montano la seconda anta su controcassa esterna. Al secondo piano i fori architettonici sono semplicemente riquadrati da cornici in pietra bianca bulinata; i serramenti sono di tipo uguale a quelli del piano primo. Gronde e pluviali sono in lamiera verniciata; il tetto a falde presenta un manto di copertura in coppi curvi rossi uso Trieste. Sul cortile interno le facciate si presentano spoglie di elementi decorativi, semplicemente rifinite ad intonaco liscio; le finestre vetrate doppie lignee a doppia anta a sei specchiature, sempre incorniciate da elementi in pietra bianca bulinata, presentano parapioggia metallici e sono state parzialmente sostituite con nuovi elementi in alluminio. Internamente, nell'ingresso una rampa di scale con gradini in pietra bianca permette la salita al piano terra rialzato. Nell'atrio un ampio lucernario a doppia falda consente l'illuminazione a mezzo di luce naturale; ampi riquadri in vetrocemento si aprono sul pavimento in battuto di cemento e graniglia e danno luce al piano interrato. Sui quattro lati di questo spazio centrale, si apre una sorta di porticato interno, i cui fori semplicemente rettangolari sono incorniciati da elementi multicolori in legno. Le scale, con gradini in pietra bocciardata, prendono luce da finestre che, senza interrompere il ritmo costante dei prospetti, si posizionano a metà del pianerottolo di interpiano; il parapetto metallico verniciato nero, ha corrimano ligneo verniciato naturale. I pavimenti delle aree comuni sono in battuto di cemento e graniglia al piano terra e al primo piano; in piastrelle di ceramica bianca e nera al secondo piano; nelle aule i pavimenti sono in parquet ligneo a spina di pesce. Gli intonaci tinteggiati in color bianco, presentano un abbassamento in smalto murale color ocra.

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