Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
1912
L'edificio, risalente al 1912, trova la sua ubicazione in pendice dello Scoglietto offrendo, al momento della sua apertura, un servizio educativo destinato agli abitanti delle zone limitrofe ed in particolare agli allievi della vicina Civica Scuola Popolare di via Kandler. La costruzione del ricreatorio rientrava nel programma edilizio ed amministrativo dell'I.C.A.M.-Istituto Case Abitazioni Minime volto alla realizzazione, negli erigendi quartieri operai, di strutture sociali che sanassero i problemi della collettività. Purtroppo l'espansione urbanistica della città volta ad un risanamento architettonico basato non solo su case per anziani, ma anche sugli utenti del vicino Centro di Igiene Mentale fece sì che il ricreatorio non fosse più in grado di rispondere alle sue originarie esigenze di centro ricreativo giovanile. Nel 1922 fu intitolato ai gemelli triestini Aurelio e Fabio Nordio martiri della prima guerra mondiale. Nel 1928 l'istituto passò in gestione all'Opera Nazionale Balilla venendo ampliato di una sala su progetto dell'arch.Toffaloni. Occupato da truppe jugoslave nel 1945, fu seriamente danneggiato durante i bombardamenti. Nel 1946 il ricreatorio fu amministrato dal Comune. L'edificio è ora in uno stato di completo abbandono tuttavia lascia ancora intravedere attraverso il suo complesso ormai fatiscente la gloria del tempo che fu. Il padiglione centrale mostra ancora intatto lo stile neoclassico della sua struttura originaria: due semicolonne fanno da contorno all'ingresso principale, le finestre sormontate da piccoli timpani in rilievo e due ghirlande, una con l'alabarda triestina, l'altra con la scritta I.C.A.M. ne ingentiliscono l'aspetto generale. La superficie totale del ricreatorio è di 2540 mq di cui 736 coperti.
Complesso urbano con sviluppo longitudinale su strada e affaccio su una corte interna aperta, delimitata dalla via Pendice Scoglietto e dalla via Prato. Sistema composto da tre edifici d'abitazione con accessi indipendenti e sviluppo planimetrico secondo uno schema a \"C\" regolare e con uno sviluppo altimetrico di quattro livelli, per l'edificio sito in via del Prato, e cinque livelli fuori terra, per quelli in via Pendice Scoglietto. L'edificio è delimitato negli affacci principali da strade carrabili, in quelli laterali da una scala di collegamento in pietra e da aree verdi; inoltre, un marciapiede con cordolo in cemento attrezzato a parcheggio lo delimita nel perimetro. La struttura portante verticale è in muratura composta da blocchi di pietra arenaria, mentre quella orizzontale presenta una struttura a travi lignee. La facciata, che si sviluppa sul fronte di via Pendice Scoglietto, è caratterizzata dalla disposizione regolare dei fori finestra. Presenta un basamento in conci di pietra arenaria che incorniciano le porte e le finestre poste al livello del terreno, mentre la facciata è in intonaco liscio di color crema. La copertura è organizzata secondo uno schema a falde inclinate con manto in coppi e travi lignee modanate poste a sostegno della linda in aggetto. I due edifici hanno una fascia centrale a sviluppo verticale composta da balconi e aperture di forma rettangolare e semicircolare al livello più alto. I portoni di ingresso presentano una cornice aggettante superiore con sopraluce vetrato sottostante. La facciata su via del Prato è molto simile a quelle su via Pendice Scoglietto, presenta gli stessi elementi di rivestimento e la stessa organizzazione compositiva, si differenzia soltanto per la presenza di un basamento in lastre di pietra calcarea bianca. Le facciate interne e quelle laterali si strutturano analogamente agli affacci principali attraverso semplici elementi compositivi.
L'edificio è costituito da tre corpi di fabbrica disposti intorno ad una corte. Un rivestimento in conci di pietra arenaria, con altezza variabile, caratterizza il basamento degli edifici; in prossimità dell'affaccio su via Pendice Scoglietto 26, il rivestimento incornicia il portone d'ingresso principale e le aperture del primo livello. L'affaccio su via del Prato si differenzia per la presenza di due fasce basamentali: quella inferiore è in lastre di pietra calcarea, mentre la superiore è in arenaria. Le facciate sono rivestite in intonaco liscio con tinteggiatura di color crema e non presentano particolari motivi decorativi, se non alcune fasce marcapiano in pietra artificiale. La composizione dei prospetti principali è organizzata secondo una fascia verticale composta da grandi aperture rettangolari ed una ad arco al livello superiore. Le aperture presentano dei davanzali composti da elementi quadrati in pietra tamponati con decori geometrici e sorretti da mensole in pietra artificiale modanate e in aggetto rispetto al filo facciata. Il coronamento è composto da travi lignee modanate poste a sostegno della linda in aggetto. La composizione dei prospetti è caratterizzata dalle aperture finestrate che, negli affacci su via Pendice Scoglietto e via del Prato, presentano dei davanzali di forma rettangolare in pietra calcarea bianca leggermente aggettanti rispetto alla facciata. I serramenti sono in legno a due battenti verniciati di bianco e sono dotati di scuri lignei verniciati di marrone. I portoni d'ingresso sono composti da un telaio metallico con vetrature e specchiatura soprastante. La copertura è a falde, le grondaie ed i pluviali sono in lamiera verniciata; i camini sono in muratura intonacata. Il marciapiede è asfaltato; la corte interna è in terra battuta con alcune alberature di piccola e media dimensione.
Compilato in data: 2006