Porto Vecchio, Stazione Idrodinamica

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Localizzazione
Trieste
Porto Vecchio
Comune Censuario: Gretta; numero anagrafico: 200
Provvedimenti di tutela
DLgs n. 490/1999 di data 02/08/2001
Vincolo diretto BB AA PP
Vincoli
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Porto Vecchio relazione: Visualizza il PDF

1890

La centrale idrodinamica, realizzata nel 1890 nello stile architettonico riconducibile ai canoni del "Rundbogenstil", rappresenta un notevole esempio di archeologia industriale. Costruita a lato del magazzino n. 26, appartiene al nucleo delle costruzioni più antiche del porto. La centrale produceva acqua sotto pressione che, attraverso oltre 6.500 metri di condotte sotterranee, veniva distribuita lungo tutta l'area del Porto Vecchio. La produzione dell'acqua in pressione avveniva inizialmente a mezzo di turbine a vapore, prodotte da una batteria di caldaie alimentate a legna e carbone. La pressione veniva mantenuta costante per mezzo degli accumulatori idraulici sistemati nelle torrette della centrale e nella torre elettrica situata in prossimità  dei varchi portuali. L'acqua non più in pressione veniva raccolta in un'altra rete di tubazioni parallela alla precedente e ritornava in apposite vasche nella Centrale, da dove veniva prelevata per subire nuovamente il processo di compressione. Negli anni Venti la stazione idrodinamica azionava oltre 170 impianti tra gru da banchina, gru esterne e montacarichi dei magazzini. Tra il 1936 e il 1939 tre delle quattro motrici a vapore furono sostituite con motori elettrici realizzati nei Cantieri Riuniti dell'Adriatico di Monfalcone. La centrale, che attualmente è inattiva, continuò a funzionare con i motori elettrici fino al 1988.

La struttura, a pianta rettangolare, si compone di un corpo centrale allungato e due avancorpi laterali più alti e timpanati. Ad uno di essi si affiancano due torri quadrate. In corrispondenza della parte posteriore del fabbricato si eleva la ciminiera in mattoni, alta 40 metri, del forno dell'inceneritore. Fondazioni a gradoni in pietra sostengono l'edificio realizzato in muratura di mattoni, quasi interamente intonacato a finto bugnato a correnti orizzontali con cornici decorative aggettanti. Le facciate sono scandite da una successione di aperture a bifora ad arco ribassato. Le bifore presentano cornici interne in pietra calcarea bianca e sono sormontate da una cornice curvilinea a bugnato. I timpani sono caratterizzati da una piccolo foro circolare centrale. Le torrette si concludono con una cornice aggettante sostenuta da mensoline. Nella parte centrale sono contenute le batterie delle caldaie, mentre uno dei corpi laterali ospita la sala macchine. Nelle torrette sono sistemati i cilindri di compressione.

Compilato in data: 2006

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