Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
1805
L'imponente edificio a 4 piani, sobrio nella sua semplice linearità, con un fregio di due rapaci sotto uno dei poggioli della stretta facciata prospettante l'antica Piazza Lipsia, risale all'inizio del XIX secolo. Il fabbricato, noto anche come Palazzo Premuda-Senitzer opera di Giovanni Righetti e figlio, fu ultimato durante la seconda occupazione francese. Le due aquile napoleoniche sotto il poggiolo e la data 1805, ormai quasi illeggibile, confermano l'epoca della sua costruzione. Grazie all'interessamento dell'Istituto Regionale per la Cultura Istriana, il fabbricato, attualmente in completa ristrutturazione, sarà destinato ad ospitare il futuro Museo della Civiltà Istriana, Fiumana e Dalmata. Eretta nel 1805, la costruzione ospitò per un certo periodo il marchese Alberto Francesco de Morè, conte di Pontgibaud, meglio conosciuto con il nome di Giuseppe La Brosse (1754-1824). Scampato ai pericoli della rivoluzione francese e dopo l'arresto della famiglia reale, il nobiluomo francese giunse a Trieste nel 1799 divenendo ben presto un agente napoleonico, acquistando fama e notorietà nell'ambito del mondo economico cittadino. Nel 1874 l'edificio venne lasciato dalla vedova, morta nel 1905, al Comune come "Fondazione Stipendi Babette Walmann". Nel 1910 la casa fu destinata ad ospitare gli Uffici Sanitari e i laboratori del Fisicato Civico poi Ufficio Comunale di Sanità e Igiene. L'intero caseggiato fu quindi adattato alle nuove esigenze. Al primo piano vennero ubicati alcuni uffici, tra i quali quelli del Protofisico e della Guardia Sanitaria nonché un laboratorio. Al secondo piano la biblioteca, la cancelleria ed altri laboratori. Gli anni del secondo dopoguerra videro la trasformazione dei locali d'affari della facciata prospiciente l'antica Via Cavana, ora Via Torino, con l'introduzione, nel 1951, di un locale da adibirsi a salone per parrucchiere su progetto del geometra Luczak e la successiva destinazione a vendita di cicli e motocicli (1974). Il cortile interno presenta una fontana con testa di leone. Merita rammentare che la casa ospitò, per un certo periodo, due dei personaggi triestini più illustri: lo scrittore Pierantonio Quarantotti-Gambini (1910-1965) e il musicologo Carlo Schmidl (1859-1943), fondatore del Museo Teatrale.
Compilato in data: 2007