Fabbricato di Prosecco 122

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Altra denominazione
Chiesa di S. Martino
Localizzazione
Prosecco; Trieste
località di Prosecco 122
Comune Censuario: Prosecco; numero anagrafico: 122
Uso attuale
Luogo di culto - chiesa
Condizione giuridica
proprietà Ente pubblico territoriale

XV d.C.

Il conte Girolamo Agapito nella sua storia sul Portofranco triestino, sottolineava come al limitare del XIX secolo, il villaggio di Prosecco fosse abitato da 750 anime suddivise in 133 abitazioni. Di carattere rurale, il paese trovava la sua ubicazione nei pressi di un importante incrocio stradale inserito nella zona di coltivazione del Pucinum, vino celebrato, sin dall'antichità, dallo stesso Plinio, il quale anzi, relatava di una rocca che, nei tempi antichi, avrebbe assunto proprio il nome di castello di Pucino. La parrocchia ha origini antichissime, la sua presenza è attestata già nel 1466 così come si evince da un lascito testamentario indirizzato alla chiesa di S. Martino di Prosecco, anche se la consacrazione dell'edificio di culto a S. Martino di Tours suggerisce una fondazione ben più antica. L'originaria cappella gotica fu successivamente trasformata e portata all'attuale grandezza nel 1657, ulteriormente ampliata attorno alla metà del XIX secolo. Agapito ci ricorda come, sulla facciata della chiesa, fosse ancora possibile leggere, ai suoi tempi, l'epigrafe in memoria della sua costruzione e consacrazione ad opera dell'allora vescovo di Pedina, Monsignor Antonio Marenzi: "Hanc domum Dei in honorem/S. Martini Episcopi Confessoris./Extruxit Vicinitas Proseccensis/Anno D.ni MDCXXXVII./Quam manus Il.mi Rev.mi/ D.ni Antonimi Marentii Episcopi/ Petinentis consecravit/ Die nona Junii a.d. MDCXLI".La struttura attuale, consacrata il 9 giugno 1641, si presenta così come il risultato di diversi stili architettonici, un po' tardogotica, un po' barocca. Sopraelevata di un piano nel 1776 per venire incontro al numero sempre crescente di fedeli, la chiesa fu promossa a cappellania dipendente dal vicariato di Sgonico e dalla parrocchia di Duino nel 1754 dal primo arcivescovo di Gorizia Carlo Michele d'Attems. Nel 1830 fu congiunta a Trieste. Nel 1826 la cura pastorale si rivolgeva a 750 abitanti e il parroco percepiva la somma di 525 fiorini dall'erario civico. La chiesa è un edificio a pianta rettangolare con abside pentagonale. Sulla semplice facciata a capanna vi è addossato un campanile alto 37 metri di base quadrata; tre archi su pilastri formano un piccolo portico antistante l'ingresso della chiesa. Il portale, con stipiti e cornice barocca, risale al 1637, data incisa sull'architrave. L'interno, ad unica navata, riceve luce da quattro finestre monofore alte e strette di stile tardogotico, nonché da sei lunette aperte, nel 1700, sui muri perimetrali. Le pareti della chiesa e le volte reticolate dell'abside furono interamente affrescate nei primi decenni del 1900.

Complesso architettonico composto dalla chiesa storica dell'abitato di Prosecco. La chiesa è a pianta centrale con navata unica e presenta una facciata a capanna con campanile centrale sorretto da quattro archi a tutto sesto che ne costituiscono l'ingresso voltato. Struttura portante in pietra arenaria a vista nella facciata principale e intonacata nelle restanti facciate, abside segmentato e corpi accessori addossati lungo il fianco sinistro. Copertura a falde inclinate con manto in coppi curvi rossi, pluviali e gronde in lamiera con verniciatura. Aperture regolari e di piccole dimensioni con cornici in pietra bianca squadrata, due mezzelune sulla facciata principale e finestre ad arco allungate sul fianco destro. Il campanile presenta aperture a bifora con colonnina centrale e una balaustra in pietra. L'ingresso principale è costituito da un portale in pietra con mensola aggettante superiore e affresco decorativo nel sopraluce. Internamente la chiesa presenta soffitto, abside e pareti decorate ad affresco con motivi floreali e scene bibliche; l'altare è in marmo; il coro, in posizione rialzata sopra l'ingresso, è sorretto da due pilastri in marmo e presenta un parapetto ligneo con decorazioni pittoriche.

Gli elementi architettonici sono distribuiti all'esterno e all'interno della chiesa. Un campanile posizionato in facciata rappresenta l'elemento architettonico di maggior importanza, tale struttura è sostenuta da quattro pilastri collegati tra loro da archi a tutto sesto. Una fascia marcapiano in pietra bianca e alcune piccole aperture con cornici in pietra decorano il fusto del campanile, mentre in sommità si collocano delle bifore con capitelli di ordine dorico, un orologio e una balaustra lapidea con colonnine. La copertura è composta da un cono esagonale con fori circolari chiusa da una croce in ferro. La facciata principale e quelle secondarie presentano piccole aperture a forma di semicerchio poste in sommità dell'affaccio; su una delle facciate laterali si colloca un ingresso secondario e alcune finestre ad arco di forma allungata. La lunetta superiore all'ingresso principale presenta un dipinto raffigurante una scena del Vangelo e due cammei laterali raffiguranti i visi di due santi. Internamente lo spazio è decorato con dipinti su tutte le superfici del soffitto e per larga parte delle pareti, l'abside è composto volte a vela dipinte; tre altari in marmo chiudono centralmente e lateralmente la navata; il coro, in posizione rialzata sorretto da due colonne in marmo, presenta decori pittorici all'esterno della balaustra lignea. Pavimentazione in pietra, pareti e soffitto con fondo ad intonaco.

Compilato in data: 2007

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