Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
1853
Il 30 agosto 1853, con il numero di decreto 12312, il Magistrato Civico approvava un progetto per l'erezione di un fabbricato prospiciente l'allora Contrada Dobler. La via, prendeva il nome dalla presenza in quella zona di uno stabile, risalente al 1802, con annesso terreno destinato a caserma e chiamato appunto Dobler dal nome del suo primo proprietario. Tale fondo, che un tempo serviva per gli esercizi militari, fu acquistato dal Comune nel 1808 e destinato ad uso scolastico. All'inizio del XX secolo la contrada cambiò denominazione, venendo intitolata al pittore triestino nato nel 1830. Il piano del caseggiato, molto semplice nelle sue fattezze si ergeva per due soli piani e recava la firma di Giorgio e Domenico Righetti. Nel 1875 la casa fu rimaneggiata da Domenico che, commissionato dall'allora proprietario dello stabile, il cav. Anastasio Vardacca, modificò in maniera sostanziale la struttura interna, aggiungendo un balconcino in ghisa al piano nobile. Nel 1912 si pensò di alzare di ben tre livelli l'intero edificio. I progetti di abbellimento dello stabile al N.Tav. 1540, ad opera dell'arch. Carlo Bonetti, non vennero però mai realizzati, probabilmente per questioni di carattere economico, si preferì quindi lasciare la facciata nella sua originaria e semplice linearità. Nel 1913 i locali, siti al primo e secondo piano, furono adattati e destinati ad ospitare un istituto scolastico.
L'edificio sorge all'interno di un isolato rettangolare, all'angolo tra via Gatteri e via Giotto. Il manufatto si sviluppa perpendicolarmente a via Gatteri ed è stato realizzato in adiacenza ad altri stabili, con i quali costituisce dei fronti compatti ma non omogenei. Presenta una pianta rettangolare trapezoidale, si eleva per tre piani fuori terra e al suo interno presenta alcune corti. Vi sono due ingressi, quello su via Gatteri consente l'accesso alla succursale dell'I.T.A.S., Istituto Tecnico Statale per Attività Sociali 'G. Deledda', mentre quello di via Giotto corrisponde al Centro Civico. La struttura portante verticale dell'edificio è in muratura, quella orizzontale in laterocemento I prospetti principali sono caratterizzati da una serie di forature allineate e diversificate in corrispondenza dei diversi livelli. I fronti contigui agli altri edifici risultano ciechi.
L'edificio presenta i fronti esterni rifiniti ad intonaco con tinteggiatura di colore ocra scuro; tale strato di finitura è fugato al pianoterra. Quest'ultimo si distingue per una maggiore altezza di interpiano e la linea del solaio è sottolineata all'esterno da una fascia marcapiano lapidea, in rilievo e modanata. A livello della strada vi è una sequenza alternata di forature rettangolari e ad arco; gli infissi sono ad uno o due battenti, in pvc verniciato di colore bianco. I serramenti sono dotati anche di una grata metallica e oscuranti costituiti da lastre metalliche. Gli ingressi principali, ricavati all'interno di forature ad arco, sono composti da infissi metallici, di colore bianco o acciaio, a due ante vetrate con sopraluce rettangolare; alcuni fori presentano, a livello del sopraluce, un elemento in ferro semicircolare con motivo decorativo a raggiera. Al primo piano vi sono finestre allineate, con serramenti in pvc ad un battente di colore bianco; i fori sono sottolineati da una cornice orizzontale alla quota del davanzale e da una mensola lapidea in aggetto realizzata nella parte superiore. Lungo il fronte principale su via Gatteri, in posizione baricentrica, è stato costruito un balcone in pietra con balaustra modanata, sostenuto da due mensole lapidee a voluta; l'accesso è consentito per mezzo di una portafinestra a due ante in pvc bianco e sopraluce vetrato. Le aperture del secondo piano riprendono la tipologia di quelle sottostanti, ma sono completate da un davanzale lapideo in rilievo con piccole decorazioni laterali nella parte inferiore. Le facciate costruite in adiacenza ad altri immobili risultano cieche. La copertura è a falde con coppi, interrotta in alcuni punti da abbaini con tetto inclinato e piccole aperture; le grondaie ed i pluviali in lamiera consentono il deflusso delle acque meteoriche.
Compilato in data: 2007