Fabbricato di Via Giulia 2

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Localizzazione
Trieste
Via Giulia, 2
Comune Censuario: Barriera Nuova; numero anagrafico: 2268
Uso attuale
Terziario-direzionale - ufficio
Condizione giuridica
proprietà Ente pubblico territoriale
Provvedimenti di tutela
DLgs n. 42/2004 di data 07/05/2009
Vincoli

1890

Il Giardino Pubblico, intitolato alla memoria dell'insigne studioso triestino Muzio de Tommasini e sorto per suo volere, risale al 1857, nonostante che la particella catastale fosse stata acquisita dal Comune almeno una decina di anni prima. Muzio de Tommasini (1794-1879), preside del Magistrato dal 1839 al 1850 e podestà dal 1850 al 1861, appassionato di storia naturale e di botanica, appoggiò la costruzione di importanti opere pubbliche tra le quali il nuovo macello di S. Sabba e l'Orto botanico di S. Luigi. Fondò inoltre molteplici istituzioni, dirette personalmente fino alla morte, come ad esempio: la Società Agraria e la Società Adriatica di Scienze Naturali. Nel 1852, necessitando la città di Trieste, di un parco cittadino dove poter trascorrere in quiete e tranquillità le calde ed assolate giornate estive, diffuse un avviso comunale per scegliere uno spazio idoneo ad ospitare il verde pubblico. La scelta cadde sul fondo attuale detto "delle monache" perché appartenente alle monache benedettine dalle quali il Comune lo aveva comprato nel 1847 con la promessa di erigervi una chiesa, una scuola e una canonica. Due anni più tardi, l'area compresa tra la Corsia del Molin Grande (l'attuale Via Marconi) e il torrente, comunemente noto come "Patok" o dello Scoglio, ricoperto nel 1863 per motivi igienici, fu destinata ad accogliere i primi alberi. Inaugurato il 1 maggio 1855 con il nome di Giardino Popolare, fu intitolato al botanico solo dopo la sua morte. L'intera zona, dell'ampiezza complessiva di più di 28.000 mq era accessibile da quattro diversi ingressi. Il portale principale ed il recinto, opera dell'arch. Giovanni Berlam, furono parzialmente fusi e donati alla patria durante la seconda guerra mondiale, venendo poi sostituiti da elementi più recenti. Il progetto della casetta di Via Giulia 2, attuale sede dei Vigili Urbani, risale al 1890, si presentò subito, nelle fattezze, come un delizioso chalet svizzero. Due livelli con cinque le stanze per piano, vennero destinati ad ospitare l'ispettore delle pubbliche piantagioni. Fu ampliata e ristrutturata nel 1930.

L'edificio sorge all'interno del Giardino Pubblico 'Muzio de Tommasini' e si affaccia sulla via Giulia che si sviluppa parallelamente all'area verde. Il manufatto, infatti, sorge isolato ed è inserito nella vegetazione, ma risulta visibile dalla strada. Presenta una pianta regolare pressoché quadrata e si eleva per due piani fuori terra con sottotetto, a partire da una quota inferiore rispetto all'asse viario adiacente. L'accesso avviene tramite due rampe di gradini collocate simmetricamente ai lati della costruzione, in corrispondenza del muretto di cinta. Gli ingressi sono posti lateralmente e conducono agli uffici della Polizia Municipale, da una parte, e ai servizi igienici pubblici dall'altra. La struttura portante dell'edificio è in muratura e la copertura è inclinata. I prospetti principali sono caratterizzati da una serie di forature allineate e di diverso disegno in corrispondenza dei diversi livelli.

L'edificio presenta i fronti esterni omogenei, caratterizzati dai medesimi elementi compositivi e rifiniti ad intonaco liscio. La tinteggiatura è di colore grigio al pianoterra e gialla nei livelli superiori; lo strato di finitura è fugato al pianoterra e raccordato con lo zoccolo in pietra grigia. Al primo e al secondo piano sono stati realizzati, inoltre, dei riquadri in intonaco color terra chiara che formano delle decorazioni geometriche e sottolineano la composizione e i profili dei prospetti; vi sono anche delle lesene squadrate, tinteggiate in grigio e talvolta fugate per mimare la disposizione di conci lapidei. Le separazioni tra i diversi livelli sono evidenziate da due fasce marcapiano: quella inferiore di maggiore dimensione e squadrata, quella superiore modanata e tinteggiata in grigio e terra. Al pianoterra sono state ricavate delle forature rettangolari, chiuse da una grata metallica o murate, con concio di chiave bocciardato. Lungo i lati si aprono gli ingressi degli uffici, costituiti da serramenti in legno scuro a due ante con specchiature in rilievo, mentre i fori d'accesso ai bagni pubblici sono dotati di infissi lignei ad un'anta, tinteggiati di colore verde e con specchiature decorate, in parte vetrate. Al primo piano vi sono finestre allineate, con serramenti in legno a due battenti tinteggiati all'esterno di colore verde scuro e composti da tre specchiature vetrate; i fori sono completati da una balaustra metallica verniciata in verde e decorata con motivi a voluta. Attorno ai fori si sviluppa una cornice lapidea e nella parte superiore vi è una mensola in pietra decorata in aggetto. Le aperture poste in corrispondenza del sottotetto riprendono la tipologia di quelle sottostanti ma con battenti a due specchiature, una balaustra più piccola e sono prive della mensola soprastante. La copertura lignea è a falde con coppi; le grondaie ed i pluviali in lamiera consentono il deflusso delle acque meteoriche. Nei fronti laterali, inoltre, la linea di gronda è sottolineata da una fascia decorativa in intonaco a bande caratterizzata dall'alternanza di le due tonalità di colore. All'interno gli ambienti risultano disposti lungo un corridoio centrale che si sviluppa a partire dal vano scale. Le superfici verticali sono rifinite ad intonaco, tinteggiate di colore bianco, mentre i pavimenti si diversificano nei due livelli: pvc striato di colore verde chiaro nella zona uffici, piastrelle in ceramica per gli spogliatoi soprastanti. I soffitti sono anch'essi ad intonaco bianco. I gradini che compongono le rampe del vano scale e i relativi pianerottoli sono rivestiti in pvc: la ringhiera che completa le scale è in ferro lavorato, verniciato di colore scuro. I pavimenti sono alla veneziana, con diverso colore e granulometria, decorati da una cornice esterna perimetrale di colore più scuro. I serramenti interni lignei sono a più ante e tinteggiati di colore verde.

Compilato in data: 2007

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