Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
1905
I lavori per la costruzione di un nuovo lavatoio pubblico, nel popolare rione di S. Giacomo, iniziarono nella primavera del 1904, terminando nell'inverno del 1905. il Comune autorizzò, infatti, l'apertura della nuova struttura l'11 febbraio del 1905 successivamente all'effettiva verifica del suo funzionamento da parte dell'Ufficio Tecnico. L'attività di questo nuovo impianto corrispose alla chiusura del vecchio lavatoio in Via dei Pallini. Il progetto, eseguito dall'impresa di Giovanni Pucalovich, costò 26.000 corone. Al momento della sua apertura venne predisposta la redazione un apposito regolamento, al contempo, il Magistrato Civico fu incaricato di procedere all'assunzione, in prova e per un periodo non superiore ai 3 mesi, di due donne destinate alla sorveglianza del fabbricato.
Il fabbricato monopiano disposto a "L" è costituito principalmente da una tettoia a struttura metallica delimitata sul lato strada da una facciata in muratura che si posiziona in continuità con i fabbricati attigui. Un piccolo corpo di fabbrica, nei pressi dell'ingresso ad una delle estremità del lotto ospita i pochi spazi chiusi necessari alla gestione della struttura ora abbandonata. Lo spazio racchiuso tra la struttura della tettoia e il muro del fabbricato esistente sul lotto limitrofo lungo il lato est, costituisce il cortile di pertinenza dell'antico lavatoio.
La facciata prospettante la Via San Giacomo, dallo stile tardo eclettico di fine secolo XIX-inizio secolo XX, pur costituendo un semplice muro di recinzione, è trattata come un elemento architettonico separatore tra interno ed esterno. Il ritmo della composizione è scandito verticalmente da coppie di paraste trattate ad intonaco, che salgono dal basamento ad intonaco grezzo sino al coronamento modanato. Lo sporto di linda è sorretto apparentemente da finte mensole in intonaco e sottolineato dal cromatismo grigio in contrasto con il colore brillante della facciata, semplicemente intonacata liscia e dipinta in colore giallo pastello. I fori architettonici seguono il ritmo delle paraste e sono messi in evidenza da cornici intonacate grigie leggermente incassate rispetto al filo di facciata. I serramenti di accesso sono costituiti da cancellate metalliche verniciate grigie, mentre i serramenti di finestra sono costituiti da infissi lignei verniciati grigi con inferriate metalliche decorate di protezione alle ante vetrate. La struttura portante della copertura è costituita da colonnine in ghisa con capitello e giunto bullonato in corrispondenza dell'appoggio dell'architrave e da un secondo ordine di travature ortogonali a quella di bordo, sistemate in appoggio alla muratura costituente la facciata perimetrale. Il manto in lamiera convoglia con poca pendenza le acque piovane in gronde e pluviali metallici verniciati. Sotto la protezione della tettoia le attrezzature in pietra artificiale del lavatoio costituiscono due lunghe file di vasche complete di mensole per l'appoggio del sapone e delle tubature per il convogliamento dell'acqua. A terra permane l'antico sistema di caditoie per la raccolta dell'acqua rovesciata al di fuori delle vasche stesse. Sul lato est un alto muro in pietra arenaria facciavista delimita lo spazio di pertinenza del lavatoio, semplicemente pavimentato in lastre di cemento gettate in opera.
Compilato in data: 2007