Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
1883
Il palazzo in esame rientra nell'ambito del programma di edilizia privata, avviato dalla metà dell'Ottocento, in una delle nuove aree funzionali collocate al centro del borgo di San Giacomo. La via dei Giuliani, tracciata fin dal 1840, poi prolungata una trentina di anni dopo, viene interessata da un primo progetto di canalizzazione nel 1881, successivo all'apertura di un importante pozzo per l'approvvigionamento dell'acqua in piazza del Fontanone, oggi Piazza Puecher. Le fonti coeve attestano la presenza di ricche famiglie impegnate nella gestione dei terreni coltivati, ricordata nella denominazione dei numerosi possedimenti, come Campagna Rusconi, Campagna Loci e Campagna Zoch. Proprio nelle adiacenze di quest'ultima proprietà, il 16 marzo 1883 Girolamo Baldo ottiene il permesso di fabbrica per una "casa d'abitazione di piano terra e tre piani superiori". Nel decreto N 5023/IV del Magistrato Civico vengono presentate le condizioni da seguire nella realizzazione dell'edificio: tra le clausole inserite nel documento si evidenzia la necessità che "vengano meglio proporzionate le dimensioni e le decorazioni delle finestre delle due facciate", che "i locali al pianoterra siano coperti a volta in mattoni di laterizio", che "cucine e soffitte siano lastricate in pietra" e che "il lavoro venga costantemente diretto dal capomastro muratore, firmatario dei piani, Sig. Giovanni Battista Dreina". Sono gli incartamenti relativi il progetto in esame, conservati presso l'Archivio Generale del Comune, ad illuminarci su una spinosa controversia nata tra il committente del palazzo e i vicini proprietari, Elena Zennaro e Giuseppe Tense, disposti a firmare il nulla osta alla costruzione solo dietro pagamento "del prezzo relativo il mezzo muro" di loro spettanza. Solo due mesi dopo Girolamo Baldo commissiona l'innalzamento di un quarto piano "ossia un mezzanino ad uso abitazione al di sopra il III piano della casa ora in costruzione sopra il fondo N 571"; il disegno allegato al decreto reca la data del 27 aprile e la firma ancora di Dreina. Risale al settembre del 1950 un intervento di modifica per ampliamento del foro interno nel locale, sito la pianoterra e registrato a nome di Antonietta Marassovich. All'apertura del secolo l'immobile risulta di proprietà del libraio Ettore Wram ed Ermanno Watzel, mentre una decina sono le unità abitative; tra le attività qui ospitate si segnalano una pescheria accanto ad un'osteria, e un negozio di tappezzeria.
Il fabbricato si posiziona all'angolo tra la Via dei Giuliani e la Via Castaldi nel rione di San Giacomo, ancora ai margini del centro storico triestino, caratterizzato da una densità edilizia piuttosto alta. La composizione delle facciate fronte strada rivolte a sud-ovest e nord-ovest è di stile eclettico, semplice, suddivisa in una fascia basamentale del piano terra e in una porzione superiore completamente omogenea. Una piccola chiostrina dà luce alle scale condominiali. L'edificio a pianta pressoché quadrata presenta cinque piani fuori terra; la struttura presenta murature portanti di pietra arenaria, solai e strutture di copertura in legno. La scala condominiale è del tipo in pietra, ad andamento curvilineo, con gradini a sbalzo.
Le facciate su fronte strada, trattate in maniera omologa, presentano una parte basamentale in intonaco liscio colore grigio chiaro, con abbassamento in pietra bianca bocciardata. Il serramento a doppia anta con pannello esterno in legno verniciato naturale a specchiature piene ad altorilievo è perimetrato da una cornice ad intonaco che descrive l'arco ribassato del sopraluce vetrato. Una chiave a voluta si collega direttamente alla cornice marcapiano modanata in intonaco, che delimita la porzione basamentale della facciata. Al piano terra i serramenti di finestra a doppia anta in alluminio laccato bianco sono privi di cornice. Al piani primo, secondo e terzo i serramenti in alluminio sono protetti da oscuranti a doppia anta in legno verniciato bianco "uso Trieste". Le cornici modanate in pietra ricoperte da pitturazione color grigio, sono completate da mensoline a voluta a sostegno del davanzale e altre mensole a voluta a sostegno dell'architrave modanato con rompigoccia posto a protezione dagli agenti atmosferici. All'ultimo piano piccoli serramenti con oscuranti in legno verniciato bianco danno luce alla mansarda. Lo sporto della banchina è intonacato grigio; la gronda e i pluviali sono in lamiera verniciata color testa di moro esterni alla muratura sino al solaio del primo piano. Il manto di copertura è in coppi curvi rossi. Internamente l'atrio presenta pavimento e battiscopa in piastrelle di gres porcellanato, rivestimento ad intonaco bianco e abbassamento in smalto color grigio. I serramenti di ingresso agli appartamenti presentano finiture superficiali in legno naturale con maniglie in ottone. La scala in pietra bocciardata presenta parapetto metallico a bacchette verticali con corrimano in legno verniciato naturale.
Compilato in data: 2007