Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
XIX
Il semplice fabbricato, attualmente destinato a magazzino e ad accogliere i mezzi del pronto intervento sanitario, prospetta la sua spoglia facciata sulla Strada per Basovizza. Le notizie riguardo la sua costruzione sono veramente scarse. E' verosimile ritenere che l'attuale edificio a due piani, sorto inizialmente come casa del dazio, sia in realtà una ristrutturazione di un caseggiato più antico risalente probabilmente al XIX secolo. Assente qualsiasi tipo di elemento decorativo architettonico. Ricordiamo che allorquando la città cominciò ad affacciarsi, dal punto di vista commerciale, sul panorama dei traffici internazionali, dopo la proclamazione del Portofranco (1719), l'introduzione del Diritto cambiario (1722) e l'istituzione del Tribunale mercantile, sorse la necessità di istituire dei controlli più accurati in materia doganale. E' verosimile ritenere che, allorquando fu istituita la Deputazione di Borsa (1755), organo collegiale preposto alla sorveglianza di dazi, tariffe, transiti e consegna merci, fossero anche istituiti specifici caselli per la riscossione dei dazi, ubicati nei punti più strategici di accesso alla città.
Il fabbricato è del tipo isolato su lotto di pertinenza, affacciato su fronte strada; circondato dalla vegetazione carsica, rivolge il prospetto principale a sud. Il lotto di pertinenza si estende in lunghezza da est a ovest ed è tagliato in due porzioni dall'edificio in questione, posto all'incrocio tra la via di Basovizza e la strada per Trebiciano. La piccola pianta quadrata e l'altezza di due livelli fuori terra gli conferiscono una proporzione pressoché cubica, con una copertura a padiglione. La composizione semplice dei prospetti con materiali tradizionali risale allo stile tardo eclettico dei primi decenni del secolo XX. La struttura portante verticale è in pietra arenaria a corsi irregolari suborizzontali, mentre le strutture orizzontali del solaio del primo piano e della copertura sono lignee.
Le facciate sono caratterizzate sui quattro lati da un basamento in pietra arenaria facciavista in blocchi sbozzati a corsi regolari orizzontali. La restante superficie di facciata è semplicemente intonacata liscia a tutta altezza. Lo sporto del tetto lascia a vista le travi di copertura e il tavolato. Una gronda metallica zincata corre sui quattro lati della copertura con manto in coppi curvi rossi uso Trieste. Il portone ligneo di ingresso a doppia anta presenta ampie specchiature vetrate protette da inferriate in ferro verniciato a disegni geometrici. I serramenti di finestra sono tutti vetrati in legno verniciato bianco a doppia anta con sopraluce. Gli oscuranti esterni sono del tipo in legno a doghe incrociate. Tutti i fori architettonici sono incorniciati da elementi in pietra bianca bocciardata. Sul prospetto principale una pensilina a mensola dalla struttura in calcestruzzo armato protegge la zona davanti all'ingresso.
Compilato in data: 2007