Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
XVIII
L'antica Comunitatis Sanctae Crucis era abitata, sul finire del XIX secolo, da 1372 anime addette all'agricoltura e alla pesca. In posizione privilegiata e strategica, era la prima stazione di posta in direzione dell'Italia sull'antica Via Gemina, che da Aquileia portava verso il nord-est. Testimonianze documentarie della presenza di un luogo di culto sacro nella zona risalgono al 1260: in un documento dell'Archivio Capitolare di Trieste si evidenzia, infatti, l'esistenza della chiesa di Santa Croce de contrada Tergesti. Un'altra pergamena, risalente questa al 1316, rivela come l'allora vescovo Rodolfo Pedrazzani assegnasse al pievano e al chierico di Tomai possessioni situate nella località di Sancta Cruce. Un riferimento più preciso relativo all'esistenza di una chiesa nel paese si ritrova nello Statuto del Capitolo Cattedrale risalente al 1338. Altri documenti ci informano che, nel periodo compreso tra il 1446 e il 1470, le monache Benedettine del convento di S. Cipriano fossero entrate in possesso dell'intero villaggio. La chiesa, dedicata all'Invenzione della Croce, da cui probabilmente deriva l'intero nome dell'abitato, fu cappellania dipendente da Opicina fino al 1847, quando se ne staccò venendo promossa a parrocchia. Accanto alla chiesa, l'edificio della Canonica. Il fabbricato, in pietra bianca a vista era destinato ad ospitare l'antica scuola del paese. I primi progetti relativi al fabbricato in questione risalgono al 1820 quando si pensò di ampliare la "Casa Curatta e Scuolla unita a detta Casa situata nella Villa Territoriale di Santa Croce". E' molto probabile però che la costruzione sia di epoca anteriore. Due i livelli: al pianoterra due cantine, a quello superiore una sala destinata ad uso scolastico, una sala da pranzo e una cucina con annessa dispensa. Nel 1896 la casa subì un restauro, si approfittò dell'occasione per ampliare il fabbricato.
Il fabbricato dell'antica abitazione parrocchiale di S. Croce si colloca sull'angolo tra la Chiesa dell'Invenzione della Croce e il fabbricato dell'attuale canonica. Visivamente si colloca come traguardo visivo per chi percorre la strada principale del borgo storico, nel punto in cui questa piega verso nord. L'architettura si configura in un edificio a pianta quadrata, a tre livelli fuori terra, di cui uno parzialmente interrato, e copertura a padiglione. Una scala esterna in piera appoggiata su setti in muratura consente l'accesso diretto al primo piano; una scala lignea interna porta invece al secondo piano, dall'altezza libera molto ridotta. La struttura è composta da murature portanti in pietra calcarea facciavista a corsi irregolari suborizzontali, strutture orizzontali e di copertura in legno.
LAPIDE (esterno) Una lapide esterna in pietra calcarea riporta la seguente iscrizione: "1845-1945 IZ PRVIH KALI ZIVE SLOVENSKE MISLI VODI POT V VELIKO SVOBODO DELOVNE ALJUDSTVA. OB STOLEINICI USTIA SVETOKRIZKE SOLE" ELEMENTO ORNAMENTALE (esterno) Un elemento decorativo a bassorilievo è ricavato sulla destra del portale di accesso al piano seminterrato. ISCRIZIONE (esterno) Un'iscrizione solo parzialmente decifrabile sull'architrave dell'accesso al piano seminterrato sembra datare la costruzione dell'edificio al 1489
Le facciate sulla pubblica via sono trattate in pietra calcarea facciavista a tutta altezza. I serramenti vetrati lignei verniciati bianchi sono incorniciati da elementi bulinati in pietra bianca e protetti da oscuranti esterni in legno verniciato marrone. La scala esterna di accesso al primo piano è protetta da un parapetto in ferro battuto di fattura molto essenziale a bacchette verticali. La banchina è assente e lo sporto di linda si riduce alla sola gronda metallica, che porta le acque meteoriche a cadere sul manto stradale nei punti estremi delle facciate; il manto di copertura è in coppi curvi rossi "uso Trieste". Sulla facciata est un piccolo tabernacolo protetto da un'anta vetrata è incastonato nella facciata. Molti elementi lapidei riportano iscrizioni dal significato incerto, visto l'evidente recupero dei conci da precedenti costruzioni smantellate. Gli interni sono semplicemente intonacati in colore bianco e presentano pavimento in tavolato grezzo.
Compilato in data: 2007