Chiesa dell'Invenzione della Croce a S. Croce

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Localizzazione
S. Croce; Trieste
Località S. Croce, s.n.c.
Uso attuale
Luogo di culto - chiesa
Condizione giuridica
proprietà Ente pubblico territoriale

XVI

L'antica Comunitatis Sanctae Crucis era abitata, sul finire del XIX secolo, da 1372 anime addette all'agricoltura e alla pesca. In posizione privilegiata e strategica, era la prima stazione di posta in direzione dell'Italia sull'antica Via Gemina, che da Aquileia portava verso il nord-est. Testimonianze documentarie della presenza di un luogo di culto sacro nella zona risalgono al 1260: in un documento dell'Archivio Capitolare di Trieste si evidenzia, infatti, l'esistenza della chiesa di Santa Croce de contrada Tergesti. Un'altra pergamena, risalente questa al 1316, rivela come l'allora vescovo Rodolfo Pedrazzani assegnasse al pievano e al chierico di Tomai possessioni situate nella località di Sancta Cruce. Un riferimento più preciso relativo all'esistenza di una chiesa nel paese si ritrova nello Statuto del Capitolo Cattedrale risalente al 1338. Altri documenti ci informano che, nel periodo compreso tra il 1446 e il 1470, le monache Benedettine del convento di S. Cipriano fossero entrate in possesso dell'intero villaggio. La chiesa, dedicata all'Invenzione della Croce, da cui probabilmente deriva l'intero nome dell'abitato, fu cappellania dipendente da Opicina fino al 1847, quando se ne staccò venendo promossa a parrocchia. L'attuale struttura pare possa risalire alla fine del XVI secolo, se la data 1584 incisa sul portale archiacuto del fianco destro e quella dell'iscrizione, appena leggibile, posta su uno dei conci a vista della facciata, a destra dell'ingresso, sono veritiere. Il fatto che il timpano sovrastante la porta maggiore riporti un'altra iscrizione che ricorda fra' Rinaldo Scarlicchio da Monfacone, vescovo di Trieste nel 1621, rendono dubbiosa quella cronologia. Si è quindi propensi a ritenere la costruzione dell'edificio probabile nella metà del XVI secolo, tenendo come valido il 1628 per la sua prima consacrazione. In realtà è lecito supporre che la lapide con la scritta 1584 sia stata utilizzata come pietra di riporto e messa lì casualmente considerando il fatto che il concio è a lettere rovesciate. Tra il 1766 e il 1770, la struttura originaria subì una drastica modifica delle sue forme venendo ampliata in lunghezza ed elevata. Fu nuovamente riconsacrata il 30 novembre 1823. Il fabbricato attuale si presenta come un edificio rettangolare ad un'unica navata da cui sporge un'abside semicircolare, tanto interamente che esternamente, più larga che profonda. La facciata è a muratura a vista fino all'altezza dell'occhio centrale, accanto spicca la longilinea torre campanaria, alta 30 metri. L'interno l'arredo liturgico consta di un altare maggiore in marmi policromi con forme barocche e di gusto ottocentesco. La chiesa ha subito altri rinnovamenti nel 1910 e nel 1955.

L'edificio di culto principale del borgo carsico di S. Croce si colloca al centro del paese, in prossimità del ciglione, nel punto in cui si apre la strada, che scende in direzione della costa. L'edificio, addossato alla canonica e agli uffici parrocchiali, presenta una pianta a croce latina allungata dai bracci molto corti, con abside terminale in direzione est e ingresso principale rivolto a ovest. Il campanile, in stile veneto, fa parte dal punto di vista compositivo della struttura della facciata della chiesa. La struttura è costituita da murature portanti in conci di pietra calcarea a corsi regolari orizzontali e travature lignee a sostegno della copertura a falde.

ISCRIZIONE (esterno) Sull'arco acuto dell'ingresso laterale è scolpita la data del 1584, presumibile data di edificazione della chiesa. ISCRIZIONE (esterno) Sull'architrave dell'ingresso principale si legge un'iscrizione dedicata al vescovo Rinaldo Scarlichio che consacrò nel 1628 l'edificio: "Antist(ite) et com(ite) Terg(estimo) Reinaldo Scarlichio an(n)o sal(utis) MDCXXVIII". EPIGRAFE (esterno) Su un concio a destra dell'ingresso principale si legge: "Anno D(omi)ni MDLXX/XIIII mensis Juni XIII / clavigari Marcus Boga/tac [...] Iacob Bosall [...]". AFFRESCO (interno) La volta sopra la navata, trattata a fresco da F. Ferlettig nel 1910, ospita la raffigurazione dell'Invenzione della Croce. STATUE (interno) L'altare maggiore è arricchito dalle statue marmoree raffiguranti S. Rocco, la Madonna, S. Giovanni Evangelista e S. Primo. AFFRESCO (interno) La volta dell'abside è decorata a fresco con la scena di Gesù nell'Orto. AFFRESCO (interno) Sulle pareti orientali delle cappelle laterali l'artista Antonio Jelo?in dipinse nel 1921 la scena della Liberazione di San Pietro e la raffigurazione della Sacra Famiglia. ELEMENTI ORNAMENTALI (interno) Sull'altare destro una pala decorata ad olio da una suora nel 1975 raffigura i Santi Pietro e Paolo, mentre sull'altare sinistro campeggia una statua lignea dedicata alla Madonna con Bambino. ELEMENTI ORNAMENTALI (interno) Alle pareti è raffigurata la Via Crucis in pannelli lignei a bassorilievo.

I prospetti esterni risultano trattati in maniera disomogenea. L'abside è semplicemente intonacato fino alla base in color bianco rosato; i prospetti laterali presentano un basamento in intonaco grezzo di colore grigio. Il prospetto principale lascia a vista i conci calcarei squadrati della muratura portante, sino ad un'altezza di circa 7-8 metri, con un basamento sporgente di altezza circa pari a 1 metro. L'ingresso è segnato da un'edicola con timpano triangolare che incornicia il portale ligneo a doppia anta a sei riquadri; lateralmente due fori architettonici quadrati risultano tamponati. Poco sopra un rosone vetrato con cornice in pietra bianca è leggermente decentrato rispetto all'ingresso. Un foro circolare dà aria all'intercapedine del tetto poco sporgente e rivestito da un manto in coppi curvi rossi "uso Trieste". La falda sinistra del tetto risulta interrotta sul prospetto principale dalla torre campanaria, rivestita ad intonaco e ritmata nella sua lunghezza da piccole feritoie arcuate e da marcapiani quadri grezzi in pietra calcarea. Gli spigoli della torre sono visivamente rinforzati da conci alternati in pietra calcarea. Le campane sono visibili attraverso le bifore con colonnina dorica aperte sui quattro lati del campanile. Piccole mensole squadrate sostengono un ridottissimo sporto terminale del campanile, prima della lanterna a base ottagonale che chiude la composizione. Una croce lavorata in ferro battuto è posta in sommità alla lanterna. L'orologio, posto sul lato est del campanile, è rivolto verso il centro abitato. Sui prospetti laterali lunette semicircolari illuminano l'aula interna. Sul prospetto sud si apre l'ingresso secondario alla chiesa, oggi utilizzato in maniera preponderante rispetto a quello principale. L'ingresso sud è costituito da un portale ligneo a doppia anta a sei specchiature in un foro architettonico con arco ad ogiva e cornice in pietra bianca modanata, riportante la probabile data di prima edificazione della chiesa. Internamente una bussola vetrata in legno protegge l'ingresso del prospetto principale; una serie di archi a tutto sesto su pilastri dorici separano la navata dall'ingresso e dalla scala in pietra di accesso al coro, sul cui soppalco trova posto l'organo a canne della ditta Zanin di Codroipo. Due colonne doriche sorreggono lo sbalzo del coro, che si protrae in avanti verso l'abside. Il pavimento in marmo a scacchiera si estende in maniera omogenea sino all'arco santo, innalzato da due gradini in pietra calcarea che segnano l'accesso all'abside e affiancato da un pulpito ligneo barocco . Il soffitto a volta policentrica, sui cui lati si aprono le vele da cui entra la luce naturale filtrata dalle lunette anzi descritte, è riccamente decorato a fresco Nei bracci laterali due altari barocchi in marmi policromi sono dedicati alla Madonna con Bambino e ai Santi Pietro e Paolo. L'altare principale con accessi laterali al retro, sempre in stile barocco con marmi policromi, risulta molto più ricco dei due laterali e decorato da putti marmorei, ma anche più evidente frutto di successivi rimaneggiamenti; essenzialmente risulta composto da un sarcofago nero che ne costituisce la mensa, un'edicola a sfondo rosso che ospita il crocifisso e un piccolo tabernacolo centrale per gli oli benedetti.

Compilato in data: 2007

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