Fabbricato di Strada per Vienna 80

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Altra denominazione
Ex casello daziario
Localizzazione
Opicina; Trieste
Strada per Vienna, 80
Comune Censuario: Villa Opicina; numero anagrafico: 478
Uso attuale
Residenziale - abitazione
Condizione giuridica
proprietà Ente pubblico territoriale

XIX

Il semplice fabbricato, attualmente destinato a magazzino e ad accogliere i mezzi del pronto intervento sanitario, prospetta la sua spoglia facciata sulla Strada per Vienna. Le notizie riguardo la sua costruzione sono veramente scarse. E' verosimile ritenere che l'attuale edificio a due piani, sorto inizialmente come casa del dazio, sia in realtà una ristrutturazione di un caseggiato più antico risalente probabilmente al XIX secolo. Assente qualsiasi tipo di elemento decorativo architettonico. Ricordiamo che allorquando la città cominciò ad affacciarsi, dal punto di vista commerciale, sul panorama dei traffici internazionali e dopo la proclamazione del Portofranco (1719), l'introduzione del Diritto cambiario (1722), l'istituzione del Tribunale mercantile, sorse la necessità di istituire dei controlli più accurati in materia doganale. E' verosimile ritenere che, allorquando fu istituita la Deputazione di Borsa (1755), organo collegiale preposto alla sorveglianza di dazi, tariffe, transiti e consegna merci, fossero anche istituiti specifici caselli per la riscossione dei dazi, ubicati nei punti più strategici di accesso alla città.

Posto sulla ex Via Nazionale, strada di accesso alla città da nord, l'ex casello daziario segna l'incrocio con la Strada per Monrupino. Il fabbricato si prospetta su fronte strada per due affacci e risulta ben visibile per chi percorre la via di ingresso ad Opicina e a Trieste. La costruzione, in tutto simile agli altri antichi caselli daziari posti lungo la cortina urbana, è del tipo isolato su lotto di pertinenza; circondato da vegetazione carsica, rivolge il prospetto principale a sud-est. La piccola pianta quadrata e l'altezza di due livelli fuori terra gli conferiscono una proporzione pressoché cubica, con una copertura a padiglione. La composizione semplice dei prospetti tardo-eclettici di primo secolo XX e i materiali tradizionali dell'architettura urbana, risultano in parte estranei al contesto carsico. La struttura portante verticale è in muratura di pietra arenaria corsi irregolari suborizzontali, mentre sono lignee le strutture orizzontali e il solaio del primo piano. La scala interna in pietra è del tipo appoggiato su muratura continua.

Le facciate sono caratterizzate sui quattro lati da un basamento in pietra arenaria facciavista in blocchi sbozzati a corsi regolari orizzontali. La restante superficie di facciata è semplicemente intonacata liscia a tutta altezza. Lo sporto del tetto lascia a vista le travi di copertura e il tavolato. Una gronda metallica zincata corre sui quattro lati della copertura con manto in coppi curvi rossi uso Trieste. Il portone ligneo di ingresso a doppia anta verniciato color verde presenta ampie specchiature vetrate protette da inferriate in ferro verniciato a disegni geometrici. I serramenti di finestra, incorniciati in pietra bianca solo sul fronte principale, sono di varia tipologia in legno o in alluminio anodizzato; gli oscuranti esterni sono in ferro verniciato colore verde. Sul prospetto principale una pensilina a mensola dalla struttura in calcestruzzo armato protegge la zona davanti all'ingresso.

Compilato in data: 2007

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