Fabbricato di Vicolo delle Rose 7

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Altra denominazione
Residenza del Parroco di Roiano e del Clero di Trieste
Localizzazione
Trieste
Vicolo delle Rose, 7
Comune Censuario: Roiano; numero anagrafico: 21
Uso attuale
Residenziale - abitazione
Condizione giuridica
proprietà Ente pubblico territoriale

1861

Risale alla metà dell'Ottocento, la decisione di erigere una nuova chiesa nel popoloso quartiere di Roiano, uno dei rioni a più alta espansione edilizia di Trieste. Ad elaborare il progetto definitivo del complesso ecclesiastico, recante la data del 1855, sono l'architetto Francesco Catolla e l'architetto Giuseppe Bernardi, dipendente dell'Ispezione Civica Edile. Nell'ambito del progetto di costruzione della chiesa si inserisce la volontà di dotare il rione anche di una canonica e di una scuola, da realizzare sullo stesso terreno prospiciente la vecchia Strada Comunale. A compromettere il completamento dell'impresa è la mancanza di fondi finanziari, che conduce l'amministrazione comunale ad una soluzione più economica, rinunciando alla costruzione di un nuovo grande edificio scolastico. La struttura, oggetto della presente relazione, viene inaugurata nel 1861 con il titolo di "Scuola rurale elementare", prima scuola slovena del rione; l'istituto è ospitato in una "casetta", disposta su due livelli, per soli sei anni. Nel 1867, infatti, ragioni di spazio impongono la costruzione di un edificio più capiente con la funzione di "Civica Scuola Popolare", oggi non più esistente e sostituito dalla Scuola Materna Comunale. La prima sede scolastica riprende l'originaria attività sul finire della Seconda Guerra Mondiale, mantenendo tale funzione solo per pochi anni. In seguito, la struttura viene utilizzata come abitazione, poi come sede degli uffici parrocchiali. L'aspetto attuale risale ad un importante intervento di ampliamento del 1914, completato con l'aggiunta di un piano; la planimetria descrive al pianoterra, una cucina, una lavanderia ed una sala adibita a teatro, al primo piano, una cucina con annessa cantina, una cancelleria e tre stanze, mentre al secondo piano, due cucine e otto diverse stanze.

L'edificio, costituente la casa del parroco di Roiano, si configura come un manufatto a pianta rettangolare allungata a tre piani fuori terra con copertura a falde. Urbanisticamente l'edificio si inserisce ai margini del rione di Roiano, nel punto in cui il terreno si fa più impervio in salita verso il colle di Scorcola. I tratti compositivi del balcone al terzo piano, del portale archivoltato di ingresso, delle finestre di ridotta dimensione e dello sporto della banchina, raccordato con un elemento a profilo curvilineo intonacato, fanno riferimento alla tradizione costruttiva periurbana di prima metà ottocento. La struttura portante verticale è costituita da muratura in pietra arenaria, mentre gli orizzontamenti sono realizzati in legno. Le scale, che tagliano il corpo di fabbrica trasversalmente in due parti asimmetriche, sono di tipologia mista; del tipo appoggiato su muratura portante sino al piano primo; del tipo in pietra appoggiate su putrelle metalliche e pianerottoli di interpiano su voltine in laterizio per i restanti piani.

Le facciate risultano completamente trattate ad intonaco liscio color salmone, prive di marcapiani e basamenti. Al coronamento, un raccordo curvilineo intonacato in colore bianco descrive lo sporto di linda. I fori architettonici sono tutti incorniciati da erte in pietra bianca o arenaria bocciardata. I serramenti vetrati sono in alluminio a doppia anta in colore bianco, con oscuranti esterni in color testa di moro. Fa eccezione il portale di ingresso principale incorniciato da un arco in pietra e con un portone in legno verniciato color testa di moro. Al terzo piano sopra l'ingresso si colloca un balcone in pietra bianca con parapetto metallico a bacchette verticali. Sulla facciata sud-est si nota un corpo aggiunto sorretto da mensoloni e lastre orizzontali in pietra arenaria ad essi sovrapposte, che costituiscono la base di appoggio del volume esterno. Gronde e pluviali in lamiera verniciata color testa di moro raccolgono l'acqua piovana dalla copertura in coppi curvi rossi uso Trieste.

Compilato in data: 2007

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