Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
1958
Lo sviluppo urbanistico che tra Otto e Novecento interessò l'area a nord della città verso il colle di San Luigi, portò alla creazione di una nuova parrocchia per accogliere i sempre più numerosi abitanti del rione di Chiadino. A provvedere a tale esigenza intervenne l'amministrazione comunale che, nel maggio del 1954, decise di donare un terreno "per la costruzione di una chiesa" alla Parrocchia di San Luigi Gonzaga. A soli pochi mesi dall'avvio dei lavori di costruzione, nell'autunno dello stesso anno, il progetto iniziale venne sospeso in corso d'opera a seguito della disponibilità di un fondo più esteso in Via Mauroner, poi occupato dal nuovo edificio di culto inaugurato nel 1960. Per la primitiva cappella di Via degli Archi si decise la destinazione a "cinema e teatro"; risale al 1956 un primo progetto per la realizzazione di un "edificio ad uso attività ricreative ed educative della gioventù", cui seguì dopo due anni il disegno definitivo firmato dall'architetto Mario Serial. Risolta la contesa tra il Comune e il parroco Don Emilio Gambato in merito alla proprietà del fondo, in data 23 aprile 1958 venne accordato il permesso di costruzione del nuovo edificio. Il complesso edilizio, denominato "Cinema Chiadino", venne concepito per ospitare una grande platea, di circa 800 persone, con palcoscenico, diversi ambienti di servizio, un laboratorio, una farmacia e un bar; particolare attenzione interessò sia l'adeguamento alle norme di sicurezza richieste ad uno spazio pubblico, sia lo studio dei materiali impiegati, quale l'uso del linoleum rigato all'interno e della pietra artificiale con laterocemento per il rivestimento esterno. Dalla documentazione archivistica conservata presso l'Archivio Tecnico comunale si apprende che ancora nel 1967 si attendeva il certificato di collaudo da parte dell'impresa costruttrice "Edilia". Dopo anni di mancato utilizzo, oggi il complesso è adibito a deposito con la gestione dalla Pro Loco di San Luigi.
Il fabbricato si colloca ai margini del rione di San Luigi e presenta volumetria e pianta anomale per il contesto urbanizzato in cui si colloca, ma confacenti al tipo di funzione prevista. In tutto molto simile a quella di un edificio di culto, la composizione del progetto detta linee spiccatamente razionaliste non del tutto rispettate nella fase esecutiva. La struttura a due livelli, di cui uno parzialmente interrato, è realizzata in calcestruzzo armato e permette la realizzazione di due grandi aule sovrapposte, che occupano la larghezza dell'intero corpo edilizio. Le funzioni accessorie sono ospitate nei corpi secondari ben denunciati anche formalmente nella composizione dei volumi.
Il grande corpo principale, semplicemente rifinito ad intonaco grezzo, è segnato da una successione di moduli rettangolari dalla copertura a volta ribassata e evidenziati sul prospetto lungo laVia Biasoletto da costolature verticali. Le poche aperture presenti sono costituite da serramenti vetrati molto semplici a struttura metallica. I due ingresso sono chiusi da porte in doghe lignee verticali verniciate al naturale. La copertura, parzialmente piana e parzialmente composta da volte ribassate in successione, presenta un manto in guaina ardesiata. Le finiture interne sono molto semplici e accostano un intonaco bianco al battuto in graniglia e cemento orginale.
Compilato in data: 2008