Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
XX
L'immobile sorge sul sito in origine occupato dalla vasta proprietà degli "eredi Reiter", cui si accedeva attraverso l'antico tracciato "non ancora ben delineato" alla fine dell'Ottocento, corrispondente all'attuale via Paolo Diacono; la strada, che collega via Guardia a via San Giacomo in Monte, assunse la denominazione corrente con delibera del 3 gennaio del 1902. L'area, occupata inizialmente da vigne, dal 1843 venne destinata alla coltivazione di gelsi, olivi e alberi da frutto per volere dell'allora direttore della Scuola Agraria, Piero Kandler. L'urbanizzazione del rione di San Giacomo, a cavallo tra Otto e Novecento, coincise con la diffusione di una nuova edilizia per servizi, cui si riferisce l'immobile in esame. Per tale edificio non è stato possibile reperire alcuna documentazione presso l'Ufficio Tecnico del Comune; in mancanza di un progetto originale, interviene l'atto di compravendita dell'area adibita a deposito, che permette di stabilire il 1952 come termine "post quem" per la data di costruzione del complesso. Il fabbricato non presenta particolari elementi di pregio architettonico.
Il deposito si compone di tre corpi di fabbrica monopiano, posizionati attorno ad un cortile interno con accesso diretto dalla pubblica via; la loro disposizione sul lotto e le loro caratteristiche compositive e architettoniche sono del tutto diverse da quelle degli edifici del contesto in cui si inseriscono. Il fabbricato principale ospita gli uffici e presenta muratura portante di arenaria e copertura in struttura lignea. Il terzo fabbricato posizionato fronte strada presenta muratura portante in arenaria e copertura a falda unica con struttura in legno. Il ricovero degli autoveicoli è costituito da una struttura a telaio con ritti verticali in calcestruzzo armato e copertura in doppia orditura metallica.
Il fabbricato ad uso uffici presenta facciate semplicemente intonacate in colore bianco; il prospetto principale presenta un abbassamento in intonaco grezzo; i serramenti di finestra sono vetrati lignei verniciati color testa di moro a doppia anta con sopraluce e barre metalliche orizzontali di protezione esterna. La linda sporgente della copertura piana supporta gronda e pluviali in lamiera verniciata colore grigio. Il manto di copertura è costituito da guaina bituminosa. Gli interni sono semplicemente intonacati in colore bianco e presentano pavimenti in piastrelle di ceramica. Il fabbricato con copertura a falda unica, risulta completamente cieco su fronte strada, mentre si apre con tre porte metalliche di colore grigio sul piazzale interno. La banchina sporgente lascia a vista il tavolato e le travi di copertura; il manto in coppi curvi rossi riversa le acque meteoriche in gronde e pluviali in lamiera verniciata color testa di moro. Il ricovero dei mezzi è costituito dalla pura struttura portante mista in calcestruzzo armato per i ritti verticali; in putrelle metalliche e lamiera grecata coibentata per la copertura.
Compilato in data: 2008