Fabbricato di Via Pindemonte 13

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Localizzazione
Chiadino; Trieste
Via Ippolito Pindemonte, 13
Comune Censuario: Chiadino; numero anagrafico: 874
Uso attuale
Servizi pubblici - altro
Condizione giuridica
proprietà Ente pubblico territoriale

XIX

L'immobile sorge nell'area della contrada di Chiadino, occupata in origine da vigne, campi e boschi, luogo ideale per l'attività di caccia e del tiro a segno praticata dai nobili triestini. Agli inizi dell'Ottocento la zona viene bonificata e sistemata con la creazione di "bellissime strade, separando quelle destinate ai pedoni da quelle più larghe pei ruotabili e cavalieri" e di un nuovo sentiero utilizzato per raggiungere la sommità del colle, conosciuta come "Il Cacciatore" dal nome della piccola birreria qui presente (Generini, 1968, p. 112); in questi anni si assiste alla costruzione di edifici e ville di campagna, tra cui Villa Stern e Villa Revoltella. Dal monte chiamato del Farneto prende il nome il bosco omonimo, donato alla città di Trieste nel settembre 1844 dall'imperatore Ferdinando I, garantendone l' apertura al pubblico. Lo sviluppo urbanistico della zona si colloca proprio intorno alla metà dell'Ottocento, in particolare, lungo l'asse viario che portava nell'area conosciuta come del Boschetto; accanto alla strada carrozzabile, esisteva la "strada pedestre del Boschetto" che arrivava fino all'omonima rotonda. Qui, viene costruita la nuova fabbrica della birra Dreher, i cui progetti originali risalgono già al 1853. In tale contesto si inserisce l'edificazione dell'immobile in esame, ubicato alla fine della citata via. La mancanza dei progetti originali, non consente una cronologia precisa per la costruzione dell'edificio, per cui, tuttavia, si può ipotizzare una datazione precedente al 1853, sulla base dell'analisi di una mappa cartografica dell'epoca; tale fonte descrive nell'area adiacente la Rotonda del Boschetto, occupata dal servizio carrozze e trasporto, l'ipotetico primo nucleo della fabbrica costituita da due contigui corpi rettangolari. L'analisi stilistica dell'immobile, caratterizzato da una struttura architettonica sobria e lineare, sembra confermare tale attribuzione. Dalla documentazione reperita presso l'Archivio Tecnico si apprende che nel 1992 l'edificio viene interessato da un progetto di ristrutturazione generale e risanamento, a firma del geometra L. Stocchi.

L'edificio a due piani fuori terra si colloca ai margini del rione di S. Giovanni, ai piedi del bosco del Farneto, con il fronte nord prospiciente la Via Pindemonte. Si configura come un manufatto ottocentesco eclettico, ma privo di decorazioni ed elementi architettonici particolarmente ricercati. Si articola in due corpi di fabbrica tra loro collegati longitudinalmente, uno più alto a due piani fuori terra, ospitante le funzioni principali della casa di ricovero per tossicodipendenti, l'altro più basso a un solo livello, ospitante una piccola sala adibita a palestra con spogliatoi. Un piccolo giardino a terrazzamenti si sviluppa in direzione sud. Le strutture verticali sono in pietra arenaria, mentre gli orizzontamenti sono stati realizzati ex-novo in un intervento di risanamento complessivo effettuato nel corso degli ultimi anni del secolo XX. La copertura a padiglione presenta struttura lignea. La scala è del tipo appoggiato su muratura portante.

Le facciate risultano trattate in modo omogeneo sui quattro lati. Un abbassamento in marmorino protegge la parte bassa della muratura. Il prospetto è trattato ad intonaco liscio, tinteggiato in colore rosa antico; il coronamento è costituito da una fascia in intonaco liscio colore grigio a supporto di un modesto sporto di linda. Il manto di copertura in coppi curvi rossi "uso Trieste" riversa le acque piovane in gronde e pluviali esterni alla muratura in lamiera verniciata color testa di moro. I serramenti vetrati in alluminio bianco sono completati da oscuranti in alluminio verniciato color testa di moro e sono incorniciati da elementi in pietra bianca. Internamente le finiture sono molto semplici, con superfici verticali semplicemente intonacate in colore bianco, pavimenti piastrellati in gres e serramenti di porte interne tamburate laccate bianche.

Compilato in data: 2008

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