Fabbricato di Via degli Alpini 117/1

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Localizzazione
Villa Opicina; Trieste
Via degli Alpini, 117/1
Comune Censuario: Opicina; numero anagrafico: 943
Uso attuale
Servizi pubblici - altro
Condizione giuridica
proprietà Ente pubblico territoriale

1954

L'immobile sorge all'interno dell'abitato di Opicina, conosciuto fin dalle sue antiche origini come villaggio di campagna, di cui oggi rimane traccia nella denominazione di "Villa". Risale al periodo dell'elezione di Trieste a porto dell'impero asburgico l'avvio di un programma di potenziamento delle vie di comunicazione verso la capitale Vienna; tra le imprese più importanti si segnala l'apertura della "Strada Commerciale", completata nel 1780, cui si deve lo sviluppo del borgo, a partire dalla stazione di posta eretta nel punto in cui la via incontrava "Strada per l'Italia", oggi via di Prosecco. A contribuire all'urbanizzazione del borgo di Opicina tra Otto e Novecento, intervengono sia l'aumento del traffico commerciale, favorendo l'affermazione dell'asse viario quale punto strategico di comunicazione, sia l'apertura del collegamento tranviario con la città, inaugurato nel 1902. Nella prima metà del XIX secolo, infatti, sono in particolare i terreni prospicienti la via principale ad essere protagonisti di un intenso sviluppo edilizio, caratterizzato dalla costruzione di numerose ville di campagna. Con l'urbanizzazione novecentesca, l'amministrazione comunale risponde alle nuove esigenze della cittadinanza di Opicina, che quindi viene dotata di nuove strutture destinate a varie attività, come scuole e luoghi per servizi. In tale contesto si inserisce la realizzazione ad esempio del nuovo macello e dei bagni pubblici. Questi ultimi, oggetto della presente relazione, si trovano su Via degli Alpini, aperta con delibera del 1929. Presso l'Ufficio Tecnico del Comune si conserva il progetto di costruzione elaborato dai funzionari dell'ente nel maggio del 1954; il disegno descrive una semplice struttura con planimetria ad "L", disposta su due livelli. Il pianoterra prevede ai lati del lungo corridoio centrale la disposizione di una serie di ambienti destinati ai servizi, mentre al primo piano, sviluppato sul lato breve del fabbricato, trovano posto solo cinque stanze. A testimoniare l'inaugurazione della nuova struttura, avvenuta il 23 giugno del 1954, rimangono alcuni negativi custoditi presso la fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste. Attualmente la struttura, dopo la chiusura dei bagni pubblici, è utilizzata dai servizi sportivi di Opicina e dai volontari dei Vigili del Fuoco.

Il fabbricato si colloca all'interno dell'area di espansione a nord del centro storico di Opicina, in prossimità della stazione ferroviaria. Il manufatto è composto da tre corpi di fabbrica: il più alto, risalente alla metà del secolo XIX, sul fronte principale semplice e squadrato, presenta due livelli fuori terra, con il piano superiore in aggetto a formare una pensilina di protezione dell'ingresso al piano terra; il secondo corpo di fabbrica si sviluppa longitudinalmente su un unico livello; il terzo, stilisticamente diverso, chiude trasversalmente il cortile che si sviluppa sul lato destro dei primi due fabbricati e si distingue per uno stile dalle finiture che richiamano l'uso carsico. La struttura dei fabbricati è costituita telai in calcestruzzo armato, solai laterocementizi e coperture a falde.

I primi due corpi di fabbrica presentano finiture esterne molto semplici, con un modesto basamento in conci di pietra calcarea a spacco di cava posti in corsi regolari orizzontali e intonaco liscio per tutta l'altezza di facciata e lo sporto della linda. Gronde e pluviali in lamiera zincata raccolgono le acque meteoriche che scendono dalla copertura in coppi curvi rossi "uso Trieste". I serramenti di porta vetrati al piano terra si presentano in legno verniciato naturale, con specchiature vetrate protette da inferriate metalliche a decorazione geometrica. I serramenti di finestra sono in legno verniciati colore rosso con avvolgibili lignei e cornici squadrate in lastre di pietra di Aurisina. Il terzo corpo di fabbrica presenta un rivestimento in conci squadrati di pietra calcarea a spacco di cava, con tre grandi aperture archivoltate con specchiature in vetro-cemento. Internamente l'atrio al piano terra è rifinito con lastre di marmo travertino alle pareti e verde alpi al pavimento; i restanti vani presentano varie tipologie di pavimentazioni in piastrelle o legno di poco pregio. Il piazzale antistante l'ingresso è pavimentato in lastre di pietra locale posate alla palladiana, con aiuola circolare centrale.

Compilato in data: 2009

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