1952

L'immobile sorge sul sito in origine occupato dalla vasta proprietà del commerciante illirico Giovanni Risnich, cui si accedeva attraverso la salita omonima; l'antico tracciato, corrispondente all'attuale via Guido Reni, collegava l'inizio di via Campo Marzio alla piazza Carlo Alberto. Intorno alla metà dell'Ottocento, nell'area in questione si potevano trovare terreni destinati ad uso agricolo e, in particolare in prossimità della Stazione di Campo Marzio, numerosi magazzini merci, utilizzati per il deposito di tabacco, pelli e carbone. L'urbanizzazione dell'area nel corso del Novecento, legata soprattutto al rapido incremento del commercio marittimo, coincise con l'apertura di nuove attività e servizi per i sempre più numerosi abitanti del quartiere. In tale contesto si colloca la costruzione dell'immobile in esame. Il progetto, risalente al maggio del 1952, "di un chiosco da costruirsi in via G. Reni", reca la firma dell'architetto Maria Nassivera; il disegno prevede una struttura ad un solo piano, con una semplice planimetria, caratterizzata da tre ambienti destinati a diverse attività commerciali, tra cui un'osteria. L'analisi della documentazione reperita presso l'Archivio Tecnico del Comune registra dal 1952 alcuni interventi di modifica per semplici varianti nella destinazione d'uso degli spazi. Il fabbricato non presenta particolari elementi di pregio architettonico.

Il piccolo manufatto si colloca ai margini della antica area industriale di Campo Marzio, addossato a uno dei fabbricati che la delimitano, ma presenta forme e strutture radicalmente diverse. Il fronte principale sulla Via Guido Reni è quasi completamente aperto da fori commerciali. Il volume parallelepipedo monoplano dalle forme razionaliste presenta strutture verticali in calcestruzzo armato e copertura piana laterocementizia.

Il fabbricato è caratterizzato da una sottile pensilina realizzata a sbalzo proprio a partire dall'architrave dei fori commerciali del fronte principale e realizzata a protezione di tutto il fronte principale rivolto ad ovest e di parte del lato corto rivolto a nord. Il manufatto è rivestito ad intonaco color bianco verdastro; presenta un abbassamento in pietra artificiale a finitura graffiata a protezione della parte bassa della muratura e a rivestimento dei pilastri che ritmano i fori di ingresso ai locali commerciali. La pensilina intonacata in colore bianco all'intradosso è perimetrata da una mantovana in lamiera verniciata colore grigio, che delimita anche tutto il perimetro della copertura con manto in guaina ardesiata. I grandi serramenti vetrati in legno verniciato sono protetti da avvolgibili metallici, mentre le finestre prospettanti sulle facciate laterali sono in legno, protette da inferriate a maglia quadrata in ferro verniciato.

Compilato in data: 2008