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Fabbricato di Via Gatteri, 24

Sforzi, Giuseppe - architetto

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Localizzazione
Trieste
Via Giuseppe Gatteri, 24
Comune Censuario: Barriera Nuova; numero anagrafico: 2641
Uso attuale
Commerciale - negozio; Residenziale - abitazione
Condizione giuridica
proprietà Ente pubblico territoriale

1863

L'edificio sorge sull'antica Via Amalia, aperta nel 1855 e così denominata in onore di Amalia Ritter in Brucker, ultima proprietaria dei fondi interessati dalla costruzione della nuova arteria stradale. L'area considerata si inserisce nel contesto di sviluppo urbanistico del Borgo Franceschino, esteso a nord del settecentesco quartiere teresiano; alle preliminari operazioni di regolarizzazione e bonifica dei terreni posti a margine di Via Giulia e di Viale XX Settembre, già Via dell'Acquedotto, si accompagnò la costruzione di numerosi complessi abitativi, a partire dagli anni Cinquanta dell'Ottocento in risposta alla rapida crescita demografica della città. Proprio ai lati del Viale, diventata una delle zone più prestigiose di Trieste, vennero erette numerose case d'abitazione con eleganti appartamenti, determinando nel tempo sia l'aumento dei piani degli edifici, sia la ricostruzione degli stessi, contemporaneamente al prolungamento della lunghezza del viale alberato. Il piano per la costruzione di un nuovo stabile in Via Amalia ai tavolari n. 4.6 di proprietà del Sig. Antonio Dolci venne approvato dal Magistrato Civico con decreto n. 1603 in data 14 marzo 1863; il progetto reca la firma dell'ingegnere architetto Giuseppe Sforzi. Tra le condizioni per il rilascio del ricercato permesso di erezione, la commissione d'ornato indicò quale specifica di fabbricare di fuoco, tutte le località del pianterreno indistintamente con le prescritte volte, che la fabbrica sia munita di notte delle prescritte lanterne e che sulla pubblica via non abbia luogo sia deposito di materiali da fabbrica, nè venghino lavorate le pietre da taglio. In linea con la tipologia dei coevi palazzi multipiano del quartiere, caratterizzati da un'architettura modernista lineare nello sviluppo planimetrico, il prospetto principale è arricchito da elementi decorativi di matrice eclettica con motivi floreali a voluta in corrispondenza della fascia sottotetto e delle aperture del piano nobile, su cui si apre un balconcino centrale con balaustre. Risalgono agli anni Trenta del Novecento i primi interventi sull edificio, da allora proprietà della Congregazione di Carità; nel 1936 venne approvata la modifica del pianoterra per la sistemazione di una rivendita di pane, a cui seguirono nel 1953 alcuni lavori di adattamento per l'apertura di esercizi commerciali. Tra i proprietari del palazzo si segnala il nome di Ettore Vram, noto libraio triestino, al quale, con ogni probabilità, sono da riferirsi le iniziali riportate sullo stemma del portale d'ingresso.

Il fabbricato si colloca in uno degli isolati posti ai margini del Borgo Franceschino, completando parzialmente il fronte stradale della via Gatteri, in aderenza sul lato sinistro ad un altro palazzo coevo. La pianta trapezoidale asseconda la forma non perfettamente regolare dell'isolato, così come definito dalle strade urbane. La costruzione si caratterizza per cinque piani fuori terra più un attico centrale, la cui composizione originalmente perfettamente simmetrica e suddivisa in fasce orizzontali, ricalca gli stilemi eclettici di fine secolo XIX con alcuni cenni di stile floreale nelle decorazioni e nelle coloriture. Dal punto di vista distributivo, si evidenzia la collocazione decentrata del vano scala a pianta quadrata con tromba centrale, cui si accede dal primo foro architettonico sulla sinistra al piano terra. Strutturalmente il fabbricato è composto da due murature portanti perimetrali in pietra arenaria a corsi irregolari sub orizzontali e da una scatola muraria a forma quadrata in cui è contenuta la scala, del tipo appoggiato su putrelle metalliche, a loro volta sostenute da possenti mensole in pietra bianca lasciate a vista all'intradosso dei pianerottoli di piano. I solai di interpiano sono costituiti da travature in legno, così come la struttura della copertura a falda unica.

STEMMA (esterno) Nell'arco decorativo sopra il portone di ingresso è posto uno stemma realizzato in intonaco all'interno del quale si leggono le iniziali E.V., che potrebbero testimoniare l'effettiva residenza nello stabile dello scrittore triestino Ettore Vram.

Sulla facciata principale si aprono tutte le finestrature dello stabile e questo è l'unico prospetto caratterizzato da una composizione architettonica e decorativa strutturate. L'intero prospetto è suddiviso in due porzioni: un basamento che comprende il piano terra e il primo piano caratterizzato da un finto bugnato liscio listato color rosa antico; una porzione centrale caratterizzata da intonaco liscio color ocra e un coronamento caratterizzato da un marcapiano riccamente decorato e da fori finestra privi di cornici su intonaco liscio color ocra. A livello stradale un abbassamento in lastre di pietra artificiale proteggono la parte bassa del paramento murario. Al piano terra i fori architettonici centrali originali archi voltati sono stati pesantemente modificati per dare spazio a più ampi fori commerciali rettangolari. Il portone di ingresso a doppia anta in legno verniciato naturale con specchiature vetrate protette da inferriate in ferro battuto, è contornato da una sottile cornice in pietra bianca e sottolineato da una decorazione a stemma posta all'interno dell'arco decorativo che sovrasta il foro architettonico. A livello del solaio del primo piano un marcapiano modanato a dentelli separa nettamente in due porzioni il basamento bugnato. I fori finestra rettangolari del primo piano, privi di cornice, sono evidenziati solo dalla controcassa lignea colore verde un tempo destinata all'ancoraggio degli oscuranti esterni. A livello del solaio del secondo piano un ampio marcapiano modanato rifinito ad intonaco è arricchito nella parte bassa da archetti decorativi di stile floreale e si raccorda al centro con un balcone in pietra sostenuto da ampie mensole in pietra squadrata accoppiate; la balaustra originale in ferro battuto presenta un semplice motivo decorativo ad archi di cerchio. Al secondo piano i fori architettonici sono arricchiti da una cornice ad edicola solo parzialmente in pietra, con architrave decorato da motivi geometrici, parapioggia modanato e specchiatura sottofinestra rettangolare incornicata. I serramenti vetrati originali a doppia anta a sei specchiature in legno verniciato verde presentano la controcassa esterna, ma sonoi privi del secondo serramento. Al terzo piano i fori architettonici risultano incorniciati in maniera più semplice con parapioggia modanato, ma sono privi di sottofinestra. Un ampio marcapiano definito da decorazioni geometriche circolari funge da davanzale alle finestre dell'ultimo piano prive di cornici, evidenziate solo dalla controcassa lignea colore verde. Il coronamento è sottolineato da una fascia decorata da motivi geometrici, da una cornice modanata e da mensole in pietra poste a sostegno della banchina e dello sporto di linda con gronda in lamiera. Il manto della copertura a falda unica è costituito da coppi curvi rossi "uso Trieste". L'atrio di ingresso stretto e lungo è caratterizzato da un arco che separa la tromba della scala dalla zona di ingresso pavimentata in marmette di cemento e graniglia. La scala è caratterizzata da gradini e pianerottoli realizzati completamente in pietra e da un parapetto in ferro battuto con decorazioni a voluta e corrimano in legno verniciato naturale. Il vano scala, rifinito ad intonaco bianco con un abbassamento in smalto murale color ocra e batti piede bruno, è parzialmente illuminato da una luce naturale zenitale proveniente da un ampio lucernario rettangolare posto in copertura al centro della tromba della scala. La distribuzione ai piani avviene dai pianerottoli rettangolari di piano sui quali si conservano le originali porte a doppia anta in legno verniciato naturale con cornice sagomata.

Compilato in data: 2008

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