Fabbricato di Via dei Soncini 29

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Localizzazione
Trieste
Via dei Soncini, 29
Comune Censuario: Servola; numero anagrafico: 955
Uso attuale
Commerciale - negozio
Condizione giuridica
proprietà Ente pubblico territoriale

1906

A partire dalla metà dell'Ottocento, con l'erezione nel 1839 del nuovo complesso della chiesa parrocchiale, si assiste ad un rapido sviluppo del centro abitato di Servola lungo l'asse viario omonimo; in tale contesto viene aperta nel ' via dei Soncini, con ogni probabilità, dal nome della colonia dei Sonzin qui stabilitasi fin dal Medioevo. A rispondere alle nuove esigenze dei cittadini dell'antico borgo rurale è il programma edilizio avviato all'aprirsi del Novecento, cui si accompagna la costruzione di semplici unità abitative per i lavoratori della zona. In tale contesto si inserisce l'immobile in esame di cui è stato possibile recuperare il progetto allegato alla richiesta di approvazione emessa in data 31 gennaio 1906. Il permesso di fabbrica per una "casetta rustica" sul fondo 844 di Servola viene concesso con decreto N 42983 del 9 luglio 1904 al proprietario Vincenzo Carusa. Nel disegno allegato è descritta una casa ad un solo piano, di 10 metri per 5, con "camera e cucina isolata". La struttura non era completata se nel marzo del 1906 un avviso al nuovo proprietario, Michele Joras, prescriveva "di far eseguire i lavori ingiunti entro il termine di tre settimane", pena l'esecuzione d'ufficio a spese del richiedente. Al 1914 risale una causa contro il "dottor Bartolomeo Vigini", qui residente, per la costruzione di un parapetto d'ingresso in legno anziché in muro, come invece indicato nel permesso di fabbrica. Nel 1995, a firma del geometra Alberto Marsi, la struttura viene interessata da un intervento di modifica per nuova destinazione d'uso.

Il fabbricato mompiano posizionato su lotto di pertinenza ai margini del rione di servola, si caratterizza per la sua composizione in due volumi allineati su fronte strada a tetto piano e pianta rettangolare, leggermente sfalsati verticalmente, realizzati per assecondare il salto di quota dettato dalla pendenza del fronte stradale della Via Soncini. Compositivamente la facciata si ispira alle architetture dell'architetto americano F.L. Wright, presentando materiali cromaticamente contrastanti quali la pietra arenaria e la pietra artificale per evidenziare le diverse parti dell'edificio. Strutturalmente l'edificio presenta un struttura portante in calcestruzzo armato e solaio di copertura in laterocemento.

La facciata principale lungo la via Soncini risulta caratterizzante per tutto il fabbricato che presenta una facciata laterale ed una postica completamente prive di elementi compositivi di rilievo e semplicemente rifinite ad intonaco liscio. Sul fronte principale tre setti verticali rivestiti in pietra arenaria, segnano gli spigoli del fabbricato e il salto di quota dei volumi che lo costituiscono, mentre fasce orizzontali in pietra artificiale evidenziano l'orizzontalità della composizione. I volumi, che ospitano locali commerciali, risultano molto aperti sul fronte principale, con serramenti vetrati lignei verniciati al naturale, protetti da serrande metalliche e separati solo da pi lastrature strutturali rifinite in pietra artificiale. Sul lato postico si aprono fori finestra rettangolari con serramenti vetrati lignei a doppia anta verniciati bianchi, protetti da inferriate in ferro battuto incrociate diagonalmente e sottolineati da un semplice davanzale squadrato in pietra artificiale. Un abbassamento in pietra artificiale protegge la parte basamentale della facciata rifinita ad intonaco. Internamente le finiture risultano parzialmente riviste nel corso degli ultimi decenni del secolo XX con intonaci bianchi e piastrella ture ceramiche, parzialmente risultano invece inalterate con marmette di graniglia e cemento e serramenti vetrati lignei verniciati bianchi con specchiature orizzontali acidate.

Compilato in data: 2009

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