1951

Risale alla seconda metà dell'Ottocento il progetto di sistemazione dell'asse di collegamento tra il centro di Trieste e Miramare; l'area corrispondente all'abitato di Barcola viene interessata da importanti lavori di urbanizzazione, tra cui si segnala l'avvio dell'impresa di interramento dello spazio prospiciente la chiesa di San Bartolomeo. Verso la metà del Novecento, si assiste alla creazione di un nuovo fondo destinato ad ospitare un giardino pubblico e immobili per vari servizi. In tale contesto, che vede anche la costruzione del celebrato Albergo Americano nel 1951, si colloca l'edificazione del fabbricato in esame. Il primo progetto per "la costruzione di un chiosco per -Bar- nella risiera di Barcola" viene registrato il 20 ottobre 1949, cui segue la variante ad un anno di distanza. La realizzazione dell'immobile, per conto della committente Maria Saraceni, viene affidata all'impresa di costruzioni Parmeggiani & Hillebrand, con sede a Trieste. L'edificio viene eretto sul sito in origine occupato da una "capanna", poi demolita. Il disegno descrive una struttura ad un solo piano, la cui planimetria si articola in tre piccoli ambienti di servizio, a lato dello spazio principale più grande destinato all'attività del bar. Da segnalare la comunicazione, risalente al giugno 1951, da parte dell'allora soprintendente Franco che richiede "sia inserito qualche accorgimento per ambientare la piccola costruzione (con impianti, arbusti, fiori)"; a questa segue la relazione tecnica nel luglio dello stesso anno che descrive un "chisco, parte chiuso da murature in matoni e parte chiuso da vetrate...la pavimentazione è a solaio, la copertura a terrazza".

Il piccolo manufatto monopiano a pianta rettangolare si colloca all'interno del giardino posto ai margini dell'interramento di barcola. Circondato dalle alte alberature, risulta poco visibile dalla pubblica via, se non dal piazzale 11 Settembre 2001, verso il quale indirizza il prospetto principale. La struttura perimetrale è in muratura portante, mentre la copertura si suppone sia costituita da un solaio laterocementizio. Il disegno scarno e squadrato delle facciate non denota alcuno stile architettonico in particolare.

Le facciate, trattate in maniera uniforme sui quattro lati, presentano intonaco liscio, un abbassamento in pietra artificiale e una linda pronunciata rifinita in calcestruzzo facciavista. Sul prospetto principale si apre il serramento vetrato più grande in alluminio anodizzato color bronzo. La copertura piana presenta un manto in guaina bituminosa. All'interno la pavimentazione si presenta in battuto di graniglia colorata e le pareti sono semplicemente intonacate liscie.

Compilato in data: 2009