Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
1842
Collocata all'interno del rione di San Vito, la via di San Michele viene aperta e regolata nel 1845 al fine di rispondere alle esigenze dei nuovi residenti della zona; come attestato già dalla mappa censuaria della città di Trieste del 1836, nell'aera a monte della via esisteva un terreno di proprietà "Cosolo e Zanchi". Sul fondo "segnato N 1315 posto in contrada S. Michele di proprietà della Signora Giovanna vedova Cosolo" viene commissionata verso gli anni Quaranta dell'Ottocento, la realizzazione di una casa d'abitazione a due livelli. L'approvazione per la costruzione dell'edificio reca la data del 5 marzo 1842; a ricevere la valutazione positiva da parte dell'Ufficio delle Civiche Fabbriche è il progetto a firma del "capomastro muratore" Valentino Valle. Il disegno descrive un edificio caratterizzato all'interno da una planimetria regolare sviluppata attorno ad un corridoio centrale, all'esterno da un rivestimento murario a bugnato liscio con conci disposti orizzontalmente; sulla facciata principale spicca la presenza di un portone d'ingresso che consente l'accesso ai piani superiori e al giardino retrostante. La prima importante modifica alla struttura si registra nel giugno del 1897, cui risale il progetto di elevazione di un piano "dalla parte verso il giardino" a firma dall'architetto Giuseppe Monti, approvato dal Magistrato Civico con decreto N 30979 del 16 giugno. È al medesimo committente, l'avvocato Schellander ,che risale nell'aprile del 1904 la commissione di un "mura di chiusa del cortile". Il prospetto principale su via San Michele viene modificato nel 1926 con l'apertura di un nuovo spazio ad uso garage sotto la direzione dell'impresa costruttrice dell'ingegnere Ettore Coen. Con ogni probabilità, risale agli anni Trenta del Novecento la realizzazione della struttura in cemento armato, adiacente il corpo di fabbrica principale, per volere della nuova proprietaria Aurelia Buzzoni. Diversi interventi di adattamento alla destinazione d'uso interessano l'immobile dagli anni Cinquanta: un importante progetto di risanamento conservativo e di manutenzione viene elaborato dallo studio del geometra Edoardo Bianchi nel marzo del 1999. Per quanto riguarda lo stato attuale dell'edificio si segnala la presenza in diverse ambienti di originali elementi lapidei, in pietra di Petrovizza diffusa in città fin dal 1840, nel vano scale, caratterizzato da una interessante struttura a chiocciola, sono visibili decorazioni pittoriche a motivi geometrici e floreali, che affiancano i rilievi in stucco delle stanze di rappresentanza.
Compilato in data: 2009