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Fabbricato di Via Vittorino da Feltre 11, Chiesa di San Vincenzo de Paoli

Righetti, Giovanni - architetto ; Nordio, Enrico - architetto

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Localizzazione
Trieste
Via Vittorino da Feltre, 11
Comune Censuario: Barriera Vecchia; numero anagrafico: 3180
Uso attuale
Luogo di culto - chiesa
Condizione giuridica
proprietà Ente pubblico territoriale
Provvedimenti di tutela
DLgs n. 42/2004 di data 26/10/2007
Vincolo diretto BB AA PP
Vincoli
B_19422_ID_3662Visura_Trieste_C: Visualizza il PDF

1890

Con la donazione di Federico Deseppi, commendatore dell'Ordine Pontificio di San Gregorio Magno, di un terreno per l'erezione di un nuovo luogo di culto nel popoloso rione di Chiadino, prese avvio nel 1889 la vicenda della chiesa dedicata a San Vincenzo de Paoli. Il progetto dell'edificio, su delibera del "Comitato per l'erezione della VI Chiesa parrocchiale a Trieste", venne affidato all'architetto e professore Umberto Nordio e all'ingegnere Giovanni Righetti. Per mancanza di fondi i lavori di costruzione si protrassero per circa quindici anni, dal 1890 al 1905, anno dell'effettiva consacrazione dell'edificio; la prima pietra venne posta il 19 luglio del 1980 e la costruzione prese avvio dalla parte absidale "completando il presbiterio, una cappella laterale, la sacrestia e i locali attigui e aprte del campanile sino a un terzo della sua altezza (Franzoni, 1960). Solo nel 1935 venne inaugurato l'adiacente campanile, dopo aver provveduto alle necessarie opere di consolidamento delle fondamenta. La chiesa, su pianta basilicale a tre navate, presenta un profondo presbiterio affiancato da due corpi rettangolari; la facciata principale è caratterizzata da una struttura a portico, che sostiene internamente la zona del coro e la cantoria. La struttura viene descritta dalle fonti dell'epoca "di austere linee architettoniche in stile del tardo rinascimento" (Franzoni, 1960). Tra gli elementi decorativi dell'interno spiccano i resti del ciclo cristologico realizzato da Carlo Wostry nella calotta absidale, pesantemente restaurata nel 1954, e l'altare maggiore in marmi policromi, su disegno di Cornelio Budinis. Nella calotta absidale è visibile l'allegoria di gusto preraffaellita avente per soggetto l'"apoteosi della Fede servita dalla Penitenza e dalla Castità", mentre ai lati delle finestre sono rappresentati i simboli degli evangelisti. Attualmente nella parte inferiore dell'abside è raffigurata la "Glora di San Vincenzo nelle sue opere di misericordia", opera realizzata dall'artista toscano Falco Iacobi nel 1998; allo stesso periodo risalgono importanti lavori di restauro della decorazione architettonica interna.

Compilato in data: 2009

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