Fabbricato di Via San Francesco, 3

Nordio, Enrico

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Altra denominazione
Ex Sanatorio
Localizzazione
Borgo Franceschino; Trieste
Via San Francesco, 3
Comune Censuario: Barriera Nuova; numero anagrafico: 2192
Uso attuale
non utilizzato
Condizione giuridica
proprietà Ente pubblico territoriale
Provvedimenti di tutela
DLgs n. 42/2004 di data 13/11/2008
Vincolo diretto BB AA PP
Vincoli
B_27277_ID_5844Trieste_via_San_Francesco_3_Sanator: Visualizza il PDF

1898

La volontà di realizzare un nuovo edificio, quale sede per la giovane Guardia Medica triestina, si venne affermando alla fine dell'Ottocento per rispondere alle sempre più numerose richieste di assistenza medica da parte dei cittadini. Nata nel 1874 come Associazione Medica, poi Guardia Medica Notturna, dal 1888 la Società della Poliambulanza si fece sostenitrice dell'attività di un ambulatorio medico che garantiva un servizio di pronto intervento senza limiti di orario; l'aiuto economico da parte del comune e la cospicua donazione del filantropo viennese Barone Mundry, resero possibile l'apertura di un moderno studio medico in piazza San Giovanni. A seguito del forte incremento demografico, e quindi del numero di prestazioni mediche, si impose la scelta di una struttura più spaziosa e capiente, collocata in una zona centrale di recente formazione adiacente via Carducci, già via del Torrente. Per la nuova sede venne individuato il palazzo di via San Francesco, realizzato su progetto del 1898 dell'architetto Enrico Nordio; il disegno originale, che prevedeva tre accessi distinti in funzione del diverso uso, venne modificato in corso d'opera con l'aggiunta di un terzo piano da Francesco Boara. L'edificio si distingue per l'impronta eclettica che arricchisce, in particolare, la facciata dove convivono formule medievali e rinascimentali, quali archi acuti, elementi decorativi gotici, stemmi e lapidi. Subentrata alla Guardia Medica, la Croce Rossa Italiana è proprietaria del palazzo dagli anni Trenta del Novecento. Fino al 1992 il pianoterra ospitava oltre agli impianti tecnologici e al magazzino depositi, due vani riservati alla CRI e agli uffici del Soccorso Alpino; i tre piani superiori erano occupati dal Poliambulatorio triestino e del Policlinico. Parte della struttura veniva poi riservata a casa di riposo, prima di essere destinata a deposito del materiale della protezione civile e della stessa associazione proprietaria. Attualmente risulta inutilizzata.

Compilato in data: 2009

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