Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
XIX
Il nucleo originario dell'immobile viene fatto risalire al principio dell'Ottocento. Lo stabile, destinato ad uso abitativo, compare per la prima volta in una mappa del 1822, che testimonia la presenza di un'originale struttura, semplice nella planimetria e prolungata sul retro nella parte destra, al centro di un ampio terreno costituito da orti a campi arativi. Dal primo proprietario, Martin Heijmann, il possedimento passa a Arnoldo Heijmann nel 1865. A quattro anni di distanza l'edificio, indicato come "casa d'abitazione dominicale con casa colonica" annessa risulta di proprietà della famiglia Goldschmiedt, che ne detiene il possesso fino alla fine del XIX secolo. Modifiche importanti all'originaria struttura vengono apportate agli inizi del Novecento, quando si colloca, con ogni probabilità, un intervento di sopraelevazione e ampliamento, che si traduce anche nell'aggiunto di un ulteriore corpo di fabbrica a fianco dell'edificio principale. Nel censimento cittadino del 1925, risultano occupate tre unità abitative, ovvero due al primo piano, e una al secondo. La proprietà passa dalla famiglia Hillebrand a quella Bartolini nel 1952; nel frattempo viene trasformata la stalla e ridotta la proprietà che si mantiene concentrata attorno alla civile abitazione principale. A caratterizzare la struttura architettonica della villa, esempio di casa di villeggiatura ottocentesca tipica della periferia triestina, è la presenza di un ampio pronao d'ingresso, arricchito da colonne e terrazzo balaustrato. Al centro del secondo piano spicca un poggiolo in ferro. L'edificio è stato interessato da alcuni interventi di modifica tra gli anni Trenta e Sessanta del Novecento.
Compilato in data: 2009