Il dipinto ritrae, in "piano americano", Vittoria Vismara Cambiagio che indossa un cappello e tiene in mano un ombrellino.

Nel 1895, oltre ai ritratti dei fratelli Giuseppe e Vittorio Mandel, rispettivamente cambiavalute in piazza della Borsa e avvocato, e a quello del giovane Carlo Beniamino Marina, amico del pittore, Veruda realizza l’opera qui considerata, rimarchevole per la particolare freschezza cromatica, articolata nelle diverse tonalità del verde, in forte contrasto con la tinta scura della mantellina e del grande cappello, che ben si addice all'altera bellezza della giovane Vittoria Vismara, qui ritratta all'età di venticinque anni. Non si conoscono le vicende che condussero la donna, originaria di Milano, a Trieste, dove si sposa (forse proprio nel momento in cui viene realizzato il ritratto) con un certo Luigi Cambiagio, che era in rapporto lavorativo e forse anche d'amicizia con il barone Rosario Currò, presso la cui ditta d'esportazioni ed importazioni, risulta impiegato, secondo la Guida Scematica della città di Trieste, del 1899. Emeriti benefattori del Museo Revoltella, i Currò cedettero nel 1929 alla civica istituzione, tramite legato, una trentina di importanti opere di scultura e pittura. Tra le opere donate compare anche il dipinto intitolato Garanghelo dello stesso Veruda, con cui evidentemente anche i Currò, come i coniugi Cambiagio, erano in contatto. Nell'aggraziato atteggiamento della giovane donna colpisce, una volta di più, l'attenta analisi del temperamento del soggetto ritratto dal pittore il quale, mediante corpose stesure di colore, ne delinea l'espressione vivace e un pochino impertinente.