Trieste. Palazzo della Riunione Adriatica di Sicurtà, piazza della Repubblica. Progetto

Berlam, Ruggero ; Berlam, Arduino

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Oggetto
disegno architettonico
Inventario
CMSAOAR10_4200
Collocazione
Civico Museo Sartorio; Gabinetto Disegni e Stampe; CASS E 07 / CART Verde 01
Acquisizione
acquisto; Samero, Lituano; 1953/10/09
Cronologia
1910/06/08
Dimensioni
mm; altezza 510; larghezza 730; supporto in cartone mm 587 x 835
Materia e tecnica
carta/ matita/ penna/ inchiostro di china/ acquerellatura

Disegno parzialmente quotato raffigurante il prospetto della facciata verso il Corso dell'edificio da erigersi per la Riunione Adriatica di Sicurtà; a sinistra, dettaglio della testata e sua sezione. In corrispondenza del margine superiore, schizzi di dettagli architettonici a matita. Scala 1:100.

Il disegno in esame appartiene al "Progetto per l'edificio della Riunione Adriatica di Sicurtà", cfr. schede CMSAOAR10_4176-CMSAOAR10_4206. Agli inizi del Novecento il direttore generale della Riunione Adriatica di Sicurtà, Adolfo de Frigyessy, e suo figlio Arnoldo, decisero di realizzare una nuova sede di rappresentanza per la compagnia a Trieste. Acquistato un ampio lotto già edificato tra la piazza Nuova e le vie S. Caterina, S. Antonio e il Corso, e demolite le precedenti costruzioni, indissero nel luglio 1909 un concorso internazionale a inviti per la progettazione di un nuovo palazzo. Oltre a Ruggero e Arduino Berlam, vi parteciparono gli architetti Ignác Alpar, Ludwig Baumann, Max Littmann, Luigi Broggi, Giacomo Zamattio, Giorgio Zaninovich, Enrico Nordio e Ludovico Braidotti. Nel bando si richiedeva che il palazzo contenesse un semi-sotterraneo, un piano elevato, un ammezzato, tre piani superiori più un sottotetto; ma non si davano indicazioni sulla distribuzione interna degli ambienti e su requisiti tecnologici. Nel novembre 1909 la giuria selezionò, tra i progetti pervenuti, quelli di Alpar, Zammattio e dei Berlam (Lettis in Rovello 2007, p. 312) per la seconda fase del concorso. Tuttavia Zammattio e Alpar non si presentarono, cosicché lo studio Berlam, unico rimasto fra i selezionati, ricevette l’incarico. Seguì una fase in cui Ruggero e Arduino Berlam vennero costantemente seguiti dalla committenza nell’elaborazione dell’assetto generale e di ogni minuto dettaglio dell’edificio. La direzione della compagnia assicurativa voleva che lo stabile fosse destinato per metà a sede della società, cioè verso la Piazza Nuova (odierna Piazza della Repubblica); mentre il lato opposto, verso il Corso, fosse adibito a negozi, al pianterreno, e abitazioni. Anche il piano prospiciente la via S. Antonio (attuale via Dante) era riservato agli esercizi commerciali. Il progetto definitivo dei Berlam, datato 2 dicembre 1910, venne approvato dal Magistrato civico il 12 gennaio 1911; il permesso di fabbrica è del 28 giugno 1911. L’Impresa Carlo Bonetti costruì il palazzo, che fu inaugurato il 7 aprile 1914. Si tratta di un capolavoro del tardo eclettismo europeo, in cui si recuperano gli stilemi della tradizione architettonica del tardo Cinquecento. Nel palazzo, articolato in cinque piani, gli architetti si sono rifatti all’architettura “di facciata, ai palazzi italiani del secolo XVI” (Berlam cit. in Lettis in Rovello 2007, p. 313, nota 9). Quanto al disegno in esame, esso illustra la proposta pressoché definitiva della facciata sul Corso. Datato giugno 1910, il disegno mantiene la soluzione degli avancorpi, presente nei precedenti progetti CMSAOAR10_4198 e CMSAOAR10_4199, ma in continuità con gli altri tre lati dell’edificio, presenta finestre timpanate al primo piano nobile in corrispondenza dei due corpi aggettanti e dell’asse centrale. All’ultimo livello, le finestre sono inserite entro una fascia a rosoni. Un cornicione aggettante delimita il tetto, che in corrispondenza degli avancorpi presenta attici percorsi da lesene.

Bibliografia

C. Lettis, Palazzo della Ras, in Trieste 1872-1917. Guida all’architettura, a cura di F. Rovello, Trieste 2007, pp. 311-314, n. 55

Fulvio Madotto, Una bella storia nella Trieste del '900 : il Palazzo della RAS : Impresa di costruzioni e studio di architettura Carlo Bonetti & C., Trieste, Il Piccolo Museo, [2008]
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Trieste 1872-1917. Guida all'architettura, a cura di Federica Rovello, Trieste, MGS Press, 2007, pp. 311-314, n. 55
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Pozzetto Marco, Giovanni Andrea, Ruggero, Arduino Berlam. Un secolo di architettura, Trieste, Lloyd, MGS, 1999, pp. 130-136, 246
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Fulvia Costantinides, Il palazzo della Ras Trieste, Udine, Arkon, 1998
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Caterina Lettis, Arduino Berlam (1880-1946): architetture, Archeografo triestino, serie IV, 1996, Volume LVI, pp. 203-235, pp. 206-207, 233
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Giovanni Ceiner, I disegni esecutivi di Ruggero e Arduino Berlam per l'apparato decorativo della sede della RAS di Trieste, in "Archeografo Triestino", ser. IV, LV, 1994, pp. 207-220, pp. 207-220
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Giovanni Ceiner, La sede della «RAS» di Trieste tra disegno e innovazione, in "Archeografo Triestino", ser. IV, LIV, 1994, pp. 167-185, pp. 167-185
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Amerigo Restucci, Il palazzo della RAS a Trieste, in Quaderni giuliani di Storia, II, 2, 1981, pp. 73-92, pp. 73-92
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