Warning: Undefined array key "other" in /var/www/html/wp-content/themes/trieste-wp/page-architettura.php on line 59

Fabbricato Via Tigor 23, Villa Lazarovich

Mayer Grego, Giuseppe - architetto ; Berlam, Ruggero - architetto

STAMPA pdf
Localizzazione
Trieste
Via Tigor, 23
Comune Censuario: San Vito; numero anagrafico: 337
Uso attuale
Residenziale - abitazione
Provvedimenti di tutela
L. n. 1089/1939 di data 16/07/1963
Vincolo diretto BB AA PP
Vincoli
lettera Quarantotti Gambini: Visualizza il PDF
decreto: Visualizza il PDF

1820

L'edificio sorge sul sito in origine occupato da campi e pascoli, da cui deriva il nome stesso della via, Tigor, che nel vocabolario locale indica un "terreno elevato ed incolto" (Generini, 1968, p. 325). Tra Sette e Ottocento la zona viene interessata da investimenti fondiari dei ricchi commercianti anche stranieri stabilitisi a Trieste, tra cui emergono i nomi di Antonio Strohlendof, committente della vicina Villa Necker, di Gorge Hepburn per Villa Economo e di Valerio Rizzoli per l'edificio in Viale Terza Armata. L'area che discende dal colle di San Vito è protagonista di uno sviluppo edilizio suburbano agli inizi dell'Ottocento, periodo in cui si assiste alla realizzazione di numerose villette e giardini immersi nella tranquillità e che discendono fino al mare. La villa viene costruita nel 1820 per volere di Cesare Abramo de Cassis Faraone, figlio di un fratello del conte Antonio. In origine la struttura viene concepita come una modesta casa di campagna a un piano con corpo centrale rialzato e coronato da timpano. Negli anni Cinquanta, quando la villa passa di proprietà alla famiglia Lazarovich, la struttura viene alzata di un piano con aggiunta di una sala con terrazza; su progetto dell'architetto Giuseppe Greco Mayer, inoltre, vengono apportate alcune modifiche tra cui l'aggiunta della torretta semicircolare e della loggia. Tra il 1851 ed il 1857 la villa viene utilizzata come residenza dell'arciduca Massimiliano d'Asburgo; all'Ufficio Tavolare si conserva il contratto di affittanza tra il Lazarovich e l'arciduca per la villa registrata con il numero 1338. A Massimiliano d' Asburgo si deve la creazione del grande parco circostante la villa, che viene adornato di piante rare, di un giardino zoologico, con animali esotici portati dai suoi viaggi. Durante il soggiorno dell'arciduca il parco viene aperto al pubblico nei pomeriggi della domenica e del mercoledì e la villa viene utilizzata per ricevere illustri personaggi; il 10 agosto 1857, infatti, viene presentata al clero, alle autorità civili e militari e al ceto mercantile di Trieste la figlia del re del Belgio, Carlotta, neosposa di Massimiliano. Nel 1863 gli eredi Lazarovich ottengono l'approvazione per l'ampliamento della facciata sulla strada principale, con la trasformazione della terrazza sopra la sala in veranda coperta. Alla fine dell'Ottocento l'edificio risulta a nome di Francesco Lauro, proprietario dal 1879, per passare nel 1903 a Leopoldo Vianello. Nel 1911 Ruggero Berlam viene chiamato per attuare il progetto della grande vetrata su via Tigor, della veranda rivolta verso il giardino e della terrazza all'ultimo piano, attuando anche la sistemazione di alcune sale interne e del portale d'ingresso in ferro battuto. Durante gli anni Trenta-Quaranta del Novecento la dimora viene abitata dallo storico Pierantonio Quarantotto Gambini, al quale si deve nel 1962 l'appello contro la demolizione della villa. L'evento favorisce l'imposizione del vincolo, prima a tutto l'edificio, in seguito limitato alla sola facciata, accogliendo in parte il ricorso presentato dai proprietari in data 12 settembre 1962.

L'edificio, a pianta rettangolare, è costituito da tre livelli fuori terra. Monoaffaccio su Via Tigor. Il pianoterra è caratterizzato da rivestimento a bugnato liscio, i piani superiori sono trattati ad intonaco di colore rosa. La facciata principale presenta al pianterreno un portale d'ingresso ad arco a tutto centro, inquadrato da una struttura in pietra con trabeazione classica che conduce al portico di raccordo con il giardino posteriore; ai lati si aprono due fori finestra rettangolari con cornice lineare in pietra e un'apertura rettangolare d'accesso con sopraluce. Il piano superiore presenta fori finestra rettangolari con semplice cimasa in pietra. L'ultimo piano è articolato da piccole finestre quadrate. Il fronte su Via Tigor è arricchito da una struttura a serliana balaustrata con specchiatura superiore in pietra decorata da motivi floreali e a ghirlanda; la serliana è formata da semipilastri laterali e colonne libere centrali di ordine ionico. Ai lati due piccole finestre quadrate. La facciata posteriore è alleggerita al pianoterra da un portico a tre fornici che sostiene una veranda costituita da una struttura in pietra e legno. L'angolo con il prospetto su Via Tigor è arricchito da una torretta terminante con una struttura a colonne libere di ordine ionico con copertura lignea da cui si accede alla terrazza superiore balaustrata. La facciata verso il giardino, completamente rimaneggiata rispetto all'originale, presenta una serie di fori rettangolari con cornice in pietra. Alla proprietà si accede attraverso un cancello in ferro battuto a due battenti con pilastri a bugne rustiche di sostegno.

SERLIANA (esterno): Struttura a serliana costituita da balaustra in pietra aggettante nella parte centrale, caratterizzata da colonne libere ed ai lati semipilastri con capitello ionico. La chiave di volta dell'arco a tutto centro è arricchita da una mensola a voluta. La specchiatura superiore in pietra presenta una decorazione a motivi geometrici con parti in rilievo raffiguranti elementi floreali e due ghirlande simmetriche rispetto l'arco centrale. BALAUSTRA (esterno): Parapetto in pietra a balaustra in corrispondenza della terrazza superiore. VERANDA (esterno): Veranda con struttura di sostegno in pietra caratterizzata da pilastri con capitello ionico, copertura lignea in corrispondenza della terrazza del secondo livello della facciata posteriore. TORRETTA (esterno): Torretta circolare su cui si aprono due solo finestre e terminante con struttura a colonne libere di ordine ionico e copertura lignea. CANCELLO (esterno): Cancello in ferro battuto decorato da motivi geometrici e floreali.

Compilato in data: 2005

stampa